Martedi 5 giugno nel plesso di Forno dell’ I.I.S. Merendino di Capo d’Orlando si è svolto un interessante incontro che ha illustrato agli studenti il progetto Parolimparty, che nasce con l’intenzione di promuovere e diffondere la pratica sportiva tra i disabili e nello specifico alle persone affette da sclerosi multipla, come strumento di integrazione e inclusione sociale.
Oggi in Italia le persone con disabilità che praticano lo sport sono ancora poche, nonostante sia fondamentale per favorire l’integrazione sociale, aiutare lo sviluppo fisico e mentale e la propria autostima.
Le attività previste dal progetto, non solo sportive, coinvolgono le persone affette da sclerosi multipla e le loro famiglie in ogni fase del loro sviluppo, facendoli così sentire parte integrante di un percorso virtuoso, dove all’arrivo si troveranno soltanto persone felici di avere fatto una competizione sportiva.
I fondi raccolti verranno utilizzati per la realizzazione di opere di adeguamento per la pratica sportiva all’interno dello stabilimento balneare “Open Sea” sito in Sicilia nella città di Milazzo. Saranno acquistati tutti i campi da gioco che consentiranno ai partecipanti di prendere parte ai diversi tornei sportivi.
Il progetto è promosso dalla Fondazione Vodafone Italia e dal suo Presidente, campione mondiale e paralimpico, Alex Zanardi.
L’idea nasce e si sviluppa dall’associazione sportiva Mediterranea Eventi, che insieme ad AISM (Associazione Italiana Sclerosi Multipla) e BIOS, hanno creato una partnership multidisciplinare in grado di mettere in campo le risorse e le competenze necessarie per la realizzazione del progetto.
Un plauso va alla Preside del Merendino la Prof.ssa Bianca Fachile, sempre sensibile e attenta a iniziative di questo genere, alla Prof.ssa Angiola Giuffrè, che ha coordinato in maniera impeccabile l’evento e alla Prof.ssa Anna Dottore. Con questo incontro si sottolinea la necessità di continuare a lavorare per creare occasioni di conoscenza, dando valore alle singole personalità dei ragazzi disabili. Spesso si ha paura di ciò che non si conosce. I disabili hanno dei limiti, ma sono anche delle grandi risorse per la comunità e, come tutti i giovani, anche loro hanno il bisogno e la necessità di comunicazione con gli altri. Con tutti, non solo con i disabili. La scuola deve lavorare sull’inclusione, sulla reciproca conoscenza. Iniziative come questa portano alla crescita e la formazione di tutti i giovani, disabili e non.