Incontro con la scrittrice Tea Ranno.
In occasione della giornata mondiale contro la violenza di genere il liceo “Vittorio Emanuele III” di Patti, diretto dalla prof.ssa Marinella Lollo, ha promosso l’incontro con la scrittrice Tea Ranno. Malgrado le restrizioni che stanno limitando le numerose attività che il liceo pattese ha sempre promosso sul territorio, l’iniziativa online ha riscosso molto interesse tra gli studenti, veri protagonisti dell’incontro.
Le classi IA e IIIA dell’indirizzo classico, II A e II B linguistico e II B scientifico, coordinate rispettivamente dalle docenti Alessandra Bucca, Marilia Gugliotta, Nunziatina Bartolone e Carmelina Fazio, si sono confrontate sulla tematica della giornata con Tea Ranno, scrittrice siciliana che riscuote da tempo un vasto consenso di pubblico con le sue protagoniste femminili al centro di vicende d’amore, ma anche di morte, di violenza e di riscatto, possibili anche attraverso la poesia e l’amurusanza, termine popolare che indica ogni gesto di gentilezza capace di smuovere anche gli animi più scontrosi e duri. L’autrice, incalzata dalle numerose domande e dagli interventi proposti nel corso dell’incontro, ha ribadito la necessità di consentire alla cultura di avere il sopravvento sull’idea maschilista ancora predominante con cui si impone una visione dicotomica della donna (o santa o prostituta), cultura che proviene dalla scuola, ma anche dall’arricchimento che in essa si promuove, considerando il cammino di emancipazione che la donna ha percorso anche in virtù dell’istruzione. Singolare la modalità con cui, in tempi di Dad, gli allievi delle classi coinvolte si sono accostati alla lettura dei libri proposti: Sentimi, che proprio di donne morte a causa della violenza narra, L’Amurusanza e Terramarina, di recente pubblicazione. Sera dopo sera, anche con il supporto della prof.ssa Salvuccia Buttò esperta in comunicazione, le docenti hanno letto pagine scelte dei libri, coinvolgendo gli ascoltatori con il fascino dei “cunti” di cui la Ranno risulta essere abile e raffinata tessitrice. Tra le domande degli alunni è emerso l’interesse e il fascino esercitato, malgrado la diffusione di social e diversificate modalità di comunicazione, della scrittura e della narrazione e la Ranno ha reso questi aspetti concretizzandoli con esempi della sua esperienza umana e professionale divenuti anche occasione di una breve lezione di scrittura creativa ed evidenziando il valore profondo dell’attenzione a ciò che circonda dai rumori, ai colori e agli odori e soprattutto alle voci che richiedono di essere ascoltate.
In questo senso il significato del titolo Sentimi è divenuto più reale: c’è un’urgenza corale, nella voce delle donne che si raccontano, quella di essere ascoltate in maniera attenta, con tutti i sensi, poiché si impone la necessità di squarciare quel velo di silenzio e di omertà che impongono la non cultura della donna intesa come oggetto da possedere e dominare e una mentalità persino mafiosa in contesti che non hanno differenze di ceto sociale. Un invito speciale è stato infine rivolto a tutti i ragazzi: imparare a conoscere e a servirsi delle parole per conoscere il mondo e saper esprimere la vita poiché il vero sapere scaturisce da una cultura solida, quella che permette anche di sconfiggere l’oblio e la violenza, in ogni sua forma.
Nunziatina Bartolone