Riceviamo e pubblichiamo:
In molti, da più parti, ci chiedono di prendere posizione su quanto accaduto nell’ultimo decennio sulla questione del Liceo Scientifico di Patti.
Ce lo chiedono gli studenti, i genitori, gli insegnanti, la società civile tutta, oramai profondamente disgustati da una vicenda che ha del surreale.
Ci siamo decisi ad intervenire nel dibattito pubblico, che annualmente si riapre sulla questione, anche perché è forte la sensazione che ancora una volta si stia imboccando una strada che non sortirà alcuna soluzione al problema, rinviandolo a tempi poco certi, con il risultato che a pagarne le conseguenze di tali scelte, saranno ancora gli studenti e l’intera città di Patti.
Premesso:
• Il progetto del nuovo Liceo Scientifico di Patti è stato approvato circa 10 anni fa dalla Commissione Edilizia Comunale.
• Era prevista la realizzazione di un complesso a più piani in.c.da Case Nuove Russo, ed esattamente tra il palazzetto dello sport provinciale e la ferrovia; tale immobile doveva sorgere su un’area di circa 10.000 mq. ed al suo interno erano previste 10 aule per l’insegnamento, due soli corsi, oltre ad aule per laboratorio, aule amministrative, palestra e locali per servizi vari.
• L’importo stimato per la realizzazione dell’immobile superava i 9.000.000 di €. (Novemilioni di euro )
Iniziato l’iter di esproprio dell’area che aveva destinazione conforme al progetto dell’immobile, la Provincia mette a bando la realizzazione dello stesso facendo ricorso al Project Financing; per ben due volte la gara va deserta e non si riesce ad appaltare l’opera.
Nel 2010 la Provincia, pressata dalle proteste degli studenti e dei genitori degli alunni del Liceo Scientifico per l’inadeguatezza dei locali dell’Istituto che negli ultimi anni per mancanza di manutenzione sono divenuti sempre meno idonei all’uso a cui sono destinati, pubblica un bando per reperire sul territorio del nostro Comune un immobile già realizzato che possa ospitare i locali del Liceo Scientifico da acquisire in locazione con formula di riscatto.
Come era presumibile la ricerca di un immobile già edificato, che avesse le caratteristiche richieste, è risultata vana.
A quel bando partecipa un costruttore locale che, in possesso di una Concessione Edilizia per un grosso fabbricato ad uso residenziale, si dichiara disponibile ad apportare le modifiche necessarie per adeguare l’immobile alla nuova destinazione.
Tale offerta viene rigettata, poiché l’immobile era ancora inedificato, pur potendo ottenere la costruzione del Nuovo Liceo in tempi rapidissimi rispetto a quelli usualmente occorrenti agli Enti Pubblici.
Continuano ovviamente le proteste e la Provincia, su proposta del Comune di Patti, accetta di verificare la possibilità di acquisire in locazione o in proprietà l’immobile in disuso localizzato in località Case Nuove, di proprietà dell’ASP 5 di Messina, che era stato costruito oltre 12 anni fa per ospitare un centro di rieducazione di disabili psichici, mai aperto.
Gli incontri tra l’Ente proprietario dell’immobile e la Provincia sembrano ottenere risultati positivi tanto è che viene inviata all’U.T.E. una richiesta di valutazione dell’immobile che ponga i due Enti nelle condizioni di definire l’accordo.
E’ notizia di questi giorni che nuove proposte sono state avanzate per la soluzione di questo annoso problema ultima, in ordine di tempo, quella di realizzare l’immobile sull’area di proprietà della Provincia ricorrendo al Project Financing, in cui sorge l’IPSIA, adducendo come vantaggio a favore di tale soluzione il fatto che l’area è di proprietà della Provincia e che ciò abbrevierebbe i tempi di realizzazione.
Da ciò sembrerebbe che sia stata abbandonata definitivamente l’ipotesi di realizzare il Liceo nei locali dell’ASP 5.
Sulla scorta di quanto premesso, sig. Sindaco, ci permettiamo di fare alcune considerazioni che speriamo ella voglia far proprie, nell’interesse degli studenti del Liceo Scientifico e della nostra città:
a) La provincia ha dimostrato in tutti questi anni di non avere alcun interesse alla realizzazione del Liceo Scientifico di Patti; (tutti gli atti prodotti sino ad oggi sembrano indicare chiaramente che gli stessi sono serviti esclusivamente a non affrontare concretamente e con determinazione il problema )
b) per ben due volte il bando di gara con la formula del Projet Financing è andato deserto;
c) la provincia ha potuto bandire la costruzione dell’immobile poiché l’iter d’esproprio era stato avviato;
d) Il progetto redatto dalla Provincia, oltre che essere risultato estremamente costoso, si è dimostrato inadeguato alle esigenze degli attuali iscritti che oggi ammontano a circa 400 unità suddivisi in tre corsi completi A-B e C, oltre 2 classi del corso D per complessive 17 aule;
e) L’ipotesi di realizzare l’immobile sull’area dell’IPSIA, pur avendo il vantaggio di non dover subire l’onere degli espropri, comunque richiederebbe la realizzazione di un nuovo progetto i cui costi difficilmente sarebbero inferiori agli oneri dell’esproprio già previsto dal progetto originario e comunque farebbe notevolmente dilatare i tempi della sua realizzazione;
f) Tale ultima ipotesi sarebbe percorribile solo se non si disponesse di un’area già individuata per lo scopo o di altre possibili soluzioni;
g) Ancora una volta si ipotizza il ricorso al Projet Financing come se lo stesso fosse la soluzione del problema dimenticando che sino ad oggi tale forma di partecipazione non ha dato alcun risultato;
h) Si abbandona la strada dell’acquisizione dell’immobile dell’ASP 5 che a tutt’oggi sembra l’unica soluzione concreta e con tempi certamente brevi rispetto ad ogni altra ipotesi e che comunque presenterebbe i seguenti vantaggi:
• L’immobile è già realizzato e il suo adeguamento alla nuova destinazione richiederebbe interventi di trasformazione interna e non di natura strutturale; la semplicità degli interventi consentirebbe la redazione di un progetto in tempi estremamente contenuti, da parte dell’ufficio tecnico della Provincia, senza ulteriore aggravio di costi rispetto una nuova progettazione integrale;
• La dimensione dello stesso, circa 2300 mq. coperti su un’area di oltre 8.000 mq., è tale da garantire la realizzazione di 20 aule, quindi 4 corsi completi, oltre laboratori, uff. amministrativi e locali vari e un’ampio auditorium di circa 300 mq. che potrebbe essere utilizzato come palestra;
• Il tutto potrebbe essere realizzato con la demolizione di alcuni tramezzi e w.c. e la realizzazione di pavimentazione per le parti demolite con l’ausilio di un progetto di manutenzione straordinaria
• I tempi per il totale completamento dell’opera non sarebbero superiori ai tre mesi a far data dall’aggiudicazione della gara di appalto;
• L’immobile, posto tutto al piano terreno, darebbe maggiori garanzia ai fini della sicurezza sismica ( lo stesso è già dotato di numerose vie di fuga );
• Verrebbe utilizzata una struttura pubblica che da oltre un decennio è inutilizzata e che, quasi sicuramente, vista la politica di razionalizzazione e contenimento della spesa Sanitaria nella Regione Siciliana, correrebbe il rischio di restare inutilizzato simbolo di un ulteriore spreco di risorse pubbliche;
Si chiede alla S.S., alla luce di quanto esposto, quali iniziative intenda intraprendere affinchè il Comune di Patti abbia un ruolo risolutivo rispetto alla questione in argomento la cui soluzione non consente ulteriori ritardi ed incertezze.