Nella ricorrenza del centesimo anniversario della nascita (17 settembre 1909), la federazione messinese del Partito dei Comunisti Italiani ricorda Nino Pino Balotta, figura eminente di intellettuale e di politico, antifascista perseguitato e più volte incarcerato negli anni della dittatura, strenuo difensore della causa dei lavoratori e di tutti gli sfruttati, protagonista delle lotte durissime del dopoguerra per il superamento di un assetto economico-sociale arretrato e sostanzialmente feudale, deputato comunista al Parlamento nazionale, per lunghi anni capogruppo del PCI al Consiglio comunale di Barcellona P.G. e oppositore intransigente del regime democristiano ivi dominante.
Il PdCI non può nel contempo non deplorare la strumentalizzazione della ricorrenza che è in atto nella cittàdi Barcellona P.G., nell’imperante atmosfera di revisionismo storico creata in Italia e dal centro-destra e dal Partito Democratico, e che ha avuto il suo acme nell’ultimo 25 Aprile, che si è voluto venisse solennizzato anche da Berlusconi e dagli eredi della repubblica di Salò, in nome di una pretesa “pacificazione†tra fascismo e antifascismo.
In tale clima torbido è possibile che Nino Pino venga “celebrato†da forze politiche e culturali del tutto estranee a ciò che la vita e l’opera di questa eccezionale personalitàhanno rappresentato e rappresentano, e che nell’operazione siano coinvolti, non si sa se per ingenuitàe o per furberia, anche quanti dovrebbero star fuori da certi contesti.
E’ sorto infatti a Barcellona P.G. un comitato promotore di una serie di iniziative celebrative che opera sotto le ali della locale amministrazione comunale a guida fascista e di cui fanno parte, assieme a varie sigle del sottobosco della “cultura†assistita e foraggiata col denaro pubblico, associazioni e persone di varia provenienza (dai massoni, ai clericali, ai filo-fascisti, a dirigenti del Partito Democratico e di Sinistra e Libertà, e persino agli anarchici). Da una mistura di tal genere è facile prevedere che cosa possa venir fuori.
Unica ad uscirne rafforzata ancora una volta non può che essere l’egemonia della Destra, che appare incontrastata nella cittàdel Longano e nell’intera provincia.
I Comunisti Italiani, nel prendere nettamente le distanze da questo tipo di operazioni equivoche, stigmatizzano in particolare il comportamento tenuto dalla componente ex DS del Partito Democratico, che dovrebbe fra l’altro rendere conto all’opinione pubblica della gestione dei beni di Nino Pino, lasciati al PCI e oggi in mano a non si sa bene chi, che ne è venuto in possesso in virtù degli scherzi della storia e della disinvoltura con cui si è voluto dissipare e disperdere il grande patrimonio ideale (e non solo) del comunismo e dell’intero movimento operaio. Il tutto in nome di un presunto diritto ereditario che stride – come nel caso particolare – con la veritàe la giustizia!
Certo è difficile remare controvento, ma i comunisti sono nati anche per questo e sono decisi a resistere, anche se devono guastare i piani di qualcuno.
L’esempio e l’insegnamento di Nino Pino rivelano tutta la loro attualitàin questo percorso.
Antonio Bertuccelli
segretario provinciale del Partito dei Comunisti Italiani