Licenzia una donna che ha un figlio disabile a carico solo per una questione di orari e turni. In centocinquanta scioperano. Commento felicemente azzeccato quello postato su facebook da Salvo Mastroembo “L’ idea che una comunità di lavoratori senta ancora il bisogno di mobilitarsi, giocarsi ore di stipendio, metterci la faccia per un singolo destino, apre il cuore.”
La lavoratrice è mamma di un disabile licenziata da Ikea a Milano e non poteva osservare i turni di lavoro. I colleghi in sciopero per protesta
Così l’Ikea la licenzia in tronco.
Lei, una madre separata con due figli di cui uno disabile, desiderava un pò di attenzione, perché non può cominciare a lavorare alle 7 del mattino.
In solidarietà con la donna, Marica Ricutti, 39 anni, i colleghi di Corsico hanno scioperato oggi per due ore e hanno deciso per il 5 dicembre un presidio davanti al luogo di lavoro.
La donna aveva accettato il cambiamento di reparto nel punto vendita alle porte di Milano, chiedendo che il gruppo svedese le andasse incontro per gli orari.
All’inizio Ikea avrebbe dato l’assenso ma poi l’atteggiamento sarebbe cambiato.
A Marica è stato contestato l’orario che faceva prima (con inizio alle 9 di mattina) e che aveva adottato nel nuovo reparto. La settimana scorsa è arrivato il licenziamento in tronco essendo venuto meno il rapporto di fiducia con la lavoratrice (che ha l’articolo 18) in due occasioni nella quali la donna si è presentata al lavoro in orari diversi da quello previsto. “Ikea dà un segnale a tutti: se non rispetti gli orari, te ne vai” sintetizza il segretario milanese della Filcams Cgil, Marco Beretta
fonte Ansa
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