Queste persone, a differenza di quanto avvenuto altrove, dove gli altri malcapitati sono stati seppellitti riportando sulla lapide solo un numero identificativo, a seguito di un provvediemento emesso dal Sindaco, avranno anche un nome.
“Per rispetto della dignità umana anche dopo la morte – si legge nel provvedimento sindacale – ad ogni lapide dovrà corrispondere almeno un nome di battesimo, evitando che perfino da morti, questi poveri sventurati debbano mantenere una condizione di diversità rispetto alla generalità dei defunti che giacciono nel nostro Cimitero”.