A queste ed altre domande avrebbe dovuto rispondere, a nostro avviso, un documento, una sorta di verbale breve della seduta, in cui si enunciasse l’esito della riunione di Oceri, fosse altro per evitare voci e strumentalizzazioni.
Visto il risultato, che non ha cambiato nulla dello scenario precedente, si è preferito invece soprassedere sul verbale, se non che oggi una nota del Partito Libero racconta a larghe linee quelli che sono gli esiti della riunione orientale.
Alla fine l’invito c’è stato e visto lo spirito della riunione (evitare la frammentazione che sta creando difficoltà alle famiglie) , siamo andati ad ascoltare.
Come temevamo, visto il metodo, ci permettiamo di dover segnalare alcune inesattezze ed alcune considerazioni per le quali sarebbe opportuno fare chiarezza.
La montagna ha partorito il topolino e l’incontro non ha avuto alcun risultato. Sul profilo facebook del Partito Libero si parla, ad esempio, di possibilità di intesa e di una Terranova accodata al Condipodero.
A noi è apparso che l’assicuratrice abbia capito il contrario (e forse sarebbe bene fare chiarezza sugli equilibri di questo “patto di responsabilità”) e che anzi si sia più che altro fatto il punto sulla visione che ciascuno ha della politica pirainese.
Ecco quindi le nostre considerazioni sull’ultima mezz’ora dell’incontro (siamo arrivati in ritardo ma siamo comunque riusciti ad assaggiare qualche sfincia, e quindi, pur temendo di essere smentiti da considerazioni fatte nella prima parte, a cui non eravamo presenti, ma delle quali non vi era traccia nel seguito.. siamo fiduciosi che per questo non suoneranno trombe del giudizio universale).
Tutti i ”papabili” concordano sul fatto che la frammentazione non giova alla serenità del paese, ma non si capisce quale debba essere la logica attraverso la quale si possa giungere addirittura a due schieramenti. Partiamo ad esempio dal fatto che si da per scontata una solidità della coalizione Maniaci che a nostro vedere è eterogenea e fragile almeno quanto la vecchia amministrazione Campisi e per la quale i numeri ci sembrano tutt’altro che certi. Se lo scopo è evitare la frammentazione si sarebbe dovuta invitare anche il suo frammento invece di riconoscerle chissà quale ruolo di “diversità” che non ci sembra le si possa attribuire.
Dirimenti, a quel punto, sarebbero potuti essere i programmi.
Ci dispiace constatare che ancora una volta non possiamo che tirare a indovinare, sembra più una competizione tra musicisti sullo stesso spartito che una tra compositori di spartiti diversi, ma dal momento che nessuna “coalizione” ne ha uno in cui si possa trovare antitesi agli altri è difficoltoso giudicare.
Messi da parte i programmi, allora, potrebbe esserci la storia politica a dividere. Dice bene Mastrolembo Ventura : “voi eravate in maggioranza” (rivolgendosi evidentemente a Ruggeri, Terranova e Condipodero).
In tale scenario la Maniaci potrebbe essere contrapposta al campisismo in quanto questo nacque come risposta all’inattività dei dieci anni precedenti, ma le risposte a quanto pare sono molteplici e quindi non si potrà comporre un listone (ammucchiata?) nemmeno su questo.
E’ per questo che quindi ribadiamo ancora una volta di voler superare questa stagione politica , fatta di semplificazioni, miti e rincorse ad un passato che come emerso dal dibattito avrà pure elementi positivi da cui imparare e negativi da cui allontanarsi ma che, sia che lo si chiami Campisi, sia che lo si chiami Princiotta, sia che lo si chiami Cusmano, sempre passato è.
Noi diciamo un’altra cosa: noi siamo quelli del passo indietro solo di fronte all’accoglimento del programma che stiamo diffondendo ogni giorno, noi siamo quelli che vogliono stravolgere (ed il verbo non è usato a caso) equilibri e mix economico di questo Comune fermo agli anni 80, senza sacrificare il lavoro dei pirainesi.
Noi siamo quelli che si pongono la riflessione su come rimanere al passo con i tempi in un momento storico in cui è chiesto di competere su uno spettro economico più ampio, noi siamo quelli che pensano non sia produttivo ridurre le amministrazioni ad un triste ordinario, fatto solo di concessioni edilizie, sagre e festicciole e gestione del contingente.
Noi siamo quelli che anzi cercano di dare una risposta diversa a chi per questo modo univoco di pensare percepisce il palazzo comunale come sede di arbitrio o di prepotenza.
Noi siamo quelli che non accettano il sacrificio di menti pensanti o scomode in nome di quieti vivere o opportunità, queste menti se accettano la democrazia sono più utili delle altre, e quindi non siamo per forzare il concetto di lista civica se non al servizio della buona politica fatta di idee, competenze, eccellenze e di giovani che vogliono e pretendono di restare a Piraino e riprendersi il loro futuro, lottizzato dai soliti personaggi.
Noi siamo quelli che non si mettono da parte, come ha chiesto qualcuno su un blog perché si ha sempre tempo per far vedere le proprie capacità. La buona politica c’è, anche a Piraino e noi vogliamo tirarla fuori.
Ci hanno abituato al compromesso portato all’estremo e questa è solo una ulteriore declinazione di questo modo di pensare. La nostra soluzione non è altro che ricomporre secondo affinità programmatiche.
Ad Oceri questa soluzione non è stata rappresentata.
rimanereapiraino