I Consiglieri Provinciali scriventi, poco o nulla sanno della organizzazione della Polizia Provinciale, organo che rappresenta l’Ente in tutta la provincia, peraltro fortemente voluto dalla stessa Amministrazione, dell’attività svolta fino a questo momento sul territorio in termini di controllo e di rispetto della legalità.
Riceviamo e pubblichiamo
Leggiamo con la dovuta attenzione e con crescente sdegno, gli articoli apparsi in questi giorni (……) su varie testate giornalistiche che riportano notizie sulla mozione di indirizzo riguardante la Polizia Provinciale, presentata al Consiglio Provinciale da parte dei Consiglieri Cerreti e Previti.
Man mano che si procede nella lettura degli articoli ci rendiamo conto che i Consiglieri Provinciali scriventi, poco o nulla sanno della organizzazione della Polizia Provinciale, organo che rappresenta l’Ente in tutta la provincia, peraltro fortemente voluto dalla stessa Amministrazione, dell’attività svolta fino a questo momento sul territorio in termini di controllo e di rispetto della legalità.
E ci sentiamo di dovere assolutamente dissentire e puntualizzare sull’argomento.
Su un punto riteniamo di dovere concordare:
è vero, il Corpo di Polizia Provinciale è nato con i più nobili intenti e con il massimo impegno, ma esclusivamente da parte delle 35 unità che ne fanno parte, che fin da subito hanno creduto di potere dare vita ad un serio servizio di tutela del territorio provinciale.
E i sottoscritti hanno sempre ottemperato alle disposizioni impartite dai vertici amministrativi dell’Ente, con dignità e correttezza, sia nello svolgimento di funzioni istituzionali che nello svolgimento di attività che hanno richiesto la collaborazione con altre forze di polizia.
Ma si sa, nessuno è profeta in patria! E già dall’inizio, proprio dall’Ente di appartenenza e dai suoi rappresentanti sono giunte le difficoltà operative, l’ostruzionismo, il mancato riconoscimento di compiti e funzioni, peraltro ampiamente dimostrate e riconosciute all’esterno e in diverse occasioni operative.
In riferimento alla presunta onerosità del servizio, è bene ricordare che l’istituzione della Polizia Provinciale è avvenuta con riqualificazione di personale già dipendente dell’Ente, pertanto, nessun costo aggiuntivo è a carico dell’Amministrazione e se anche si procedesse al tanto auspicato smantellamento della Polizia Provinciale nessun risparmio potrebbe essere raggiunto in quanto il personale rimarrebbe sempre alle dipendenze dell’Ente.
La Polizia Provinciale ha svolto, e se i Consiglieri Provinciali non ne sono al corrente è bene che si informino, servizi di ordine pubblico, di pubblica sicurezza, di viabilità e di controllo del territorio, anche in sinergia con altre forze dell’ordine, ben al di là in termini di importanza e di operatività del paradossale servizio citato negli articoli. E non è questa la sede per addentrarci nella disamina del servizio a Palazzo dei Leoni che, per coloro che l’hanno dovuto svolgere e per i fatti incresciosi succedutisi nel tempo, ha rappresentato una offesa alla propria dignità lavorativa, oltre al fatto che si è dovuta “sopportare” l’arroganza e la presunzione da parte di chi vuole riconosciuti privilegi decisamente non dovuti.
Vogliamo, pertanto, sperare che “l’attacco” dei Consiglieri Provinciali non sia stato determinato da comportamenti, peraltro pienamente legittimi, messi in atto dalla Polizia Provinciale nell’esercizio delle proprie funzioni.
E’ bene ricordare, altresì, anche l’attività di protezione civile svolta in questi anni dalla Polizia Provinciale, a fronte delle calamità naturali (Falcone, Giampilieri Superiore, Scaletta Zanclea, S.Fratello, Caronia ecc.), verificatisi sul nostro territorio, pur tra ristrettezze di risorse umane e materiali ma sempre con grande senso civico e con sacrificio mai riconosciuto dall’Ente stesso.
Certo, non possiamo dire che va tutto bene, ma sicuramente possiamo dire che la volontà di fare con coscienza il proprio lavoro non basta quando non è supportata dalla volontà politica di chi ha e potrebbe mettere a disposizione gli strumenti idonei a fare decollare una attività di prevenzione e controllo del territorio che si distinguerebbe per proprie caratteristiche e peculiarità.
E’ assolutamente intollerabile l’evidente offesa alla dignità lavorativa dei sottoscritti e non intendiamo restare passivi di fronte ad attacchi gratuiti, denigratori, lesivi della rispettabilità di lavoratori che hanno fatto sempre al meglio e con coscienza il proprio lavoro e, pertanto agiremo a tutela della nostra dignità e del nostro decoro.
Alle Autorità in indirizzo si chiede un intervento deciso e chiarificatore di quanto successo nella speranza che l’opinione pubblica venga informata correttamente sull’attività della Polizia Provinciale.
Messina, 7 Ottobre 2010
Gli Agenti della Polizia Provinciale