Ponte sullo Stretto e mucche da mungere.
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Ponte sullo Stretto e mucche da mungere.

ponte_sullo_stretto_e_mucche_da_mungereGrandi infrastrutture, servizi pubblici e bolle speculative.

Fino a poco tempo fa era il peggiore dei mali. L’intervento pubblico in economia oggi è centrale sia nella socializzazione delle perdite che nelle Partnership Pubblico Privato: “grandi opere”, servizi di pubblica utilità come acqua, gestione dei rifiuti, trasporti, persino l’economia dei disastri e delle guerre dall’Africa all’Afghanistan.

Sono le “mucche da mungere”, costruite o gestite con denaro pubblico o garantito dallo Stato, ma pensate per portare profitto ai privati con operazioni ad alto rischio ed inutili per il territorio. Il Ponte sullo Stretto – esempio estremo di questa strategia – può diventare un crack finanziario, una bolla speculativa pagata da tutti i cittadini.

Luigi Sturniolo (a cura di). Ponte sullo Stretto e mucche da mungere – Grandi infrastrutture, servizi pubblici e bolle speculative, terrelibere.org edizioni, Messina – Catania 2009. Interventi di Luigi Sturniolo, Peppe Marra, Antonello Mangano, Stephanie Westbrook, Giuseppe Sottile. Pagine 104. ISBN: 9788890381720

Cosa hanno in comune il Ponte sullo Stretto, una diga in Lesotho, la gestione dell’acqua in Calabria, i cumuli di rifiuti nel centro di Napoli, le razioni di pollo per i soldati in Afghanistan ed un hotel extralusso a Kartoum con vista sulle capanne di fango inondate dal Nilo?
Sono tutti casi-esempio di una nuova strategia, l’economia basata sulle partnership tra pubblico e privato che “mungono” attività senza rischio. Al primo soggetto spettano i costi, al secondo i benefici. E’ l’economia delle infrastrutture inutili, addirittura non volute ed imposte al territorio. E’ l’economia dei disastri e delle guerre.
Dopo i sistemi basati sul welfare e sulla presenza dello Stato, dopo la lunga fase delle privatizzazioni e del liberismo – quando l’intervento pubblico in economia diventa un tabù, e neanche i partiti di sinistra osano citare Keynes -  inizia l’era delle PPP (Partnership Pubblico Privato), capaci di controllare il settore pubblico da detentrici del capitale di ciò che viene costruito o gestito.
Aumenta il differenziale sociale, ovvero l’eterno scarto tra il ricco ed il povero. Le residue risorse pubbliche sono spostate a favore di contractor privati. Si generano debiti che verranno trasferiti sulle generazioni a venire.
I “movimenti di protesta territoriali”, etichettati come egoisti e retrogradi, hanno avuto la “lucida follia” di comprendere il “grande inganno” delle politiche di privatizzazione dei servizi e dei beni pubblici, di pubblicizzazione del costo, di distruzione ambientale e sociale, della shock economy che trae profitti dalle guerre e dai disastri naturali.
Questo libro prova a raccontare una storia diversa. Scheda dopo scheda, paese dopo paese, esempio dopo esempio capiremo che la questione, in realtà, è una sola.

Fonte www.terrelibere.org

 

 

 

2 Novembre 2009

Autore:

admin


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