Corsica in fiamme dopo la sua aggressione in carcere
Stava scontando l’ergastolo per terrorismo, ma ci sono dubbi sul suo coinvolgimento nell’assassino del prefetto di Ajaccio
Colonna era stata aggredito da un compagno di detenzione. Nei giorni scorsi l’episodio aveva scatenato sull’isola violente manifestazioni di piazza. Ora dopo settimane di agonia è morto in un ospedale di Marsiglia.
Yvan Colonna, pastore, indipendentista corso, stava scontando una condanna all’ergastolo, il 2 marzo scorso era stato aggredito in carcere da un estremista islamico. L’aggressione subita da Colonna aveva scatenato in tutta la Corsica disordini di piazza e scontri con la polizia al punto che il governo di Parigi aveva inviato sull’isola il ministro dell’interno Gerard Darmian per intavolare una trattativa sulla mai sopita questione dell’autonomia di Ajaccio da Parigi.
Si teme ora che si possano riaccendere le violenze in diverse città dell’isola.
Yvan Colonna, 61 anni, dal momento dell’aggressione, si trovava in coma: aveva subito lo strangolamento da parte di un compagno di detenzione nell’istituto di pena di Arles, nel sud della Francia. L’omicida è un uomo di origine camerunense, ex foreign fighter islamico che stava scontando una condanna per terrorismo . All’origine dell’aggressione una lite legata proprio alla fede religiosa del detenuto africano. A dare la notizia della morte di Colonna è stato l’avvocato della famiglia; nei giorni scorsi il tribunale aveva sospeso la pena nei confronti dell’indipendentista. Colonna era in carcere dal 1998: era stato ritenuto responsabile dell’uccisione del prefetto di Ajaccio avvenuta quell’anno.
I movimenti autonomisti della Corsica avevano accusato le autorità francesi di non aver tutelato la vita di Colonna, che sull’isola è ritenuto non un terrorista ma un eroe dell’identità locale.
le prime reazioni
«Yvan Colonna, patriota corso, vive per l’eternità. Noi saremo sempre al tuo fianco», ha twittato in lingua corsa il partito Femu a Corsica di Gilles Simeoni, il presidente autonomista del Consiglio esecutivo dell’isola.
All’annuncio della morte di Colonna, alcune decine di persone si sono riunite a Bastia davanti al Palazzo di Giustizia, appendendo striscioni con lo slogan «Statu francese assassinu».