In un momento in cui le comunità sono chiamate a ripensarsi secondo nuovi modelli sostenibili, inclusivi e innovativi, anche a Brolo si potrebbe accendere il dibattito sulla necessità di progettare una visione urbanistica che metta al centro la qualità della vita.
A farsi promotore di questa riflessione è Carmelo Castrovinci, cittadino attento e sensibile alle dinamiche urbane, già autore di numerosi interventi sui temi della viabilità, dello sviluppo urbano e della vivibilità quotidiana del centro tirrenico.
Con due interventi pubblici recenti, Castrovinci rilancia l’idea di un sistema viario più efficiente e intelligente, partendo da osservazioni pratiche e concrete:
«I lavori in corso nel sottopasso ferroviario di via Marina – scrive – hanno messo in evidenza la necessità di un collegamento viario con il sottopasso di via Santa Barbara, affiancando il tracciato ferroviario. Questa arteria – prosegue – faciliterebbe il traffico, evitando di dover tornare in paese per raggiungere l’altro sottopasso, come accade adesso». Un’idea che trova ancora più forza nel periodo estivo, quando Brolo è affollata di turisti e il traffico locale raggiunge livelli critici, soprattutto al termine delle manifestazioni serali.
Ma Castrovinci non si ferma a una sola proposta.
In un secondo commento, inserito in una riflessione più ampia, ritorna sul tema: «Dopo aver proposto una strada di collegamento “SottoCastello” tra il sottopasso di via Marina e quello di via Sottogrotte – scrive – ritengo che si possa mettere mano a un’idea progettuale per allargare il sottopasso ferroviario di via Sottogrotte». Quest’ultimo, spiega l’autore, è un punto nevralgico di accesso al mare, ma rappresenta un vero e proprio collo di bottiglia per veicoli e pedoni, con criticità evidenti nei mesi estivi.
La visione di Castrovinci si muove lungo due direttrici chiare: da un lato il miglioramento della mobilità urbana, dall’altro l’innalzamento del livello di vivibilità cittadina, anche in funzione turistica.
Un approccio che invita l’amministrazione comunale a valutare con attenzione queste idee come elementi propedeutici alla stesura o all’aggiornamento del nuovo strumento urbanistico, in un’ottica di pianificazione intelligente e partecipata.
«Già altri comuni della costa tirrenica – ricorda – che avevano lo stesso problema sono riusciti a trovare una soluzione insieme a Ferrovie dello Stato. Stessa cosa dovrebbe essere fatta per Brolo». Certamente, evidenzia Castrovinci, non si tratta di interventi semplici o immediati, ma «chi ben comincia è a metà dell’opera».
L’auspicio è che queste sollecitazioni diventino terreno fertile per un dibattito condiviso tra cittadini, tecnici, amministratori e associazioni, all’interno di una strategia di rigenerazione urbana sostenibile. Brolo ha bisogno di uno sguardo lungo: un piano regolatore che sia una visione concreta per un paese più moderno, ordinato e attento alle esigenze di chi lo vive ogni giorno.