PRANZI SOTTO L’ALBERO – Anzicchè agli Over facciamoli per i bisognosi
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PRANZI SOTTO L’ALBERO – Anzicchè agli Over facciamoli per i bisognosi

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Momento di riflessione, senza voler guastare la festa a nessuno.

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Gli ultimi grani delle manifestazioni natalizie, anche sui Nebrodi, ci rimbalzano le news sui pranzi dedicati agli Over.

Certamente momento conviviale d’incontro e di politica. Il consenso passa anche da qui.

Ma considerando che gli Over, cioè la gente che ha superato la soglia dei 60anni o dei 65 anni, nella più ristretta casistica, è ancora”giovane” spesso con pensioni, con amici e famiglie si potrebbe far altre considerazioni.

Fermo restando che per loro ci starebbe bene la tombolata, il momento di incontro, di vicinanza, di scambio, di partecipazione, sarebbe meglio, forse più opportuno, che anche le “nostre” piccole amministrazioni puntassero energie e risorse verso la solidarietà fattiva, diretta, immediata.

Per esempio: “il pranzo per i bisognosi”, per chi è povero, per chi difficilmente si sognerebbe il pranzo delle Feste.

(Luca 14,12-14)

“Quando offri un pranzo o una cena, non invitare i tuoi amici, né i tuoi fratelli, né i tuoi parenti, né i ricchi vicini, perché anch’essi non ti invitino a loro volta e tu abbia il contraccambio.

Al contrario, quando dài un banchetto, invita poveri, storpi, zoppi, ciechi; e sarai beato perché non hanno da ricambiarti. Riceverai infatti la tua ricompensa alla risurrezione dei giusti”.

 

Questo perchè  deve essere la Comunità, quella che anche noi rappresentiamo. Una famiglia.

Per questo a Natale, festa simbolo, quando in tutto il mondo le famiglie si riuniscono attorno alla tavola, la comunità dovrebbe far festa con i poveri, … gli Over – quelli che possono – li lasciamo alle loro belle famiglie.

Allora risorse per pranzi e cene, per coloro che vivono nella strada, per i senza fissa dimora, i profughi, i bambini di strada, i mendicanti… che senza i numeri eclatanti delle grandi città ritroviamo anche nelle piccole comunità, soprattutto dove c’è dolore, fame, miseria, impoverimenti morali, anche negli istituti per anziani, per bambini, per persone con disabilità, nelle carceri, negli ospedali, perfino in fondo alle strade.

Ed un pranzo per chi non ha bisogno può diventare un paio di scarpe, una coperta, una aiuto immediato, come i “pacchi dono” della protezione civile, della caritas…

Il Natale è un po’ un miracolo: è il miracolo dei volti sorridenti di tante persone oppresse dalla fatica della vita, è il miracolo di scoprirsi utili di tanti a cui non manca nulla ma che hanno perso il senso profondo della festa.

Ed allora tra i buoni propositi del 2020 pensiamo un pò a loro, altro che feste scintillanti per quegli “Over d’Argento” che poco hanno di bisogno.

5 Gennaio 2020

Autore:

redazione


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