PRECARI – Il 31 dicembre è alle porte
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PRECARI – Il 31 dicembre è alle porte

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La stabilizzazione dei precari non può diventare ancora una volta una campagna elettorale.

 

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Le parate politiche di questi giorni fanno preoccupare e non poco.
È un copione che si ripete da troppi anni e che nessuno si può permettere di giocare sulla pelle di questi laboratori, che vivono nel limbo da 25 anni.
Eppure hanno fatto famiglia, in alcuni casi monoreddito ed oggi non sono più “giovani” per poter cambiare mestiere.
Nella nostra provincia, tra Precari a tempo determinato e lavoratori impegnati in Attività Socialmente Utili tocchiamo le 5 mila unità.
precato-sul-filoQuesti platea di lavoratori assegnati negli uffici a vario titolo, assicurano servizi all’utenza ed alla collettività, in moltissimi casi assumendo responsabilità anche esterne. Eppure ancora oggi vengono chiamati “precari”.
È l’ora di dire basta.
Servono assunzioni di responsabilità forti da parte dei Governi Nazionale e Regionale, dall’Anci, dai Sindaci, dalla Deputazione Nazionale e Regionale, dalle Organizzazioni Sindacali.
Oggi i vincoli normativi non consentono di accedere alla pubblica amministrazione, ancor di più che nella nostra terra gli Enti registrano soprannumeri, ma è possibile derogare come fu un tempo passato, è possibile aprire le porte degli uffici ministeriali, prima tra tutti quelli giudiziari che registrano forti carenze di personale, ampliare l’offerta e la tutela dei beni artisti e culturali, la gestione in house di servizi, un migliore utilizzo dei fondi socio-assistenziali sperperati e mal utilizzati, reinternalizzare servizi, gestione consortili.
E’ possibile ipotizzare soluzioni serie e concrete che mettano in sicurezza questi lavoratori:
ruolo soprannumerario ad esaurimento, tempo indeterminato, tempo pieno, mobilità volontaria, salvaguardia dell’anzianità di servizio maturata, progressione in carriera, riqualificazione, riserva totale concorsuale.
Questo è possibile se tutti si marcia nella stessa direzione e senza pensare alla solita proroga, d’altra parte leggi e sentenze alla mano segnano una data invalicabile al 31 dicembre 2016, praticamente fra tre mesi.
Quindi poche chiacchiere e fatti concreti.
3 Ottobre 2016

Autore:

redazione


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