Lo sfogo di una lavoratrice siciliana, Rosa Ridolfo: “dovremmo avere uno scatto d’orgoglio e dire alla nostra regione e ai suoi amministratori che e’ ora di SVEGLIARSI”
Per tornare in Sicilia si deve spendere una barca di soldi, autobus, treni e aerei hanno rincarato il biglietto, la Sicilia cosa fa?
Anziché prendere le difese dei SUOI abitanti fuori sede, gli mette a disposizione degli autobus dell’AST che tra le altre cose – scrive una giovane donna lavoratrice che ha trovato impiego al nord – penso non siano attrezzati per fare lunghe tratte di percorrenza, per fare “rimpatriare” i suoi esiliati per lavoro.
Come dire:”se vi accontentate,come ultima spiaggia, vi offriamo un viaggio di 20 ore in condizioni disagiate per rientrare”.
Premetto che se non avessi avuto la possibilità di fare diversamente probabilmente anche io avrei “calato la testa” e pur di tornare a casa, forse,avrei accettato la proposta,ma d’altro canto penso che NOI tutti, siciliani al nord dovremmo avere uno scatto d’orgoglio e dire alla nostra regione e ai suoi amministratori che è ora di SVEGLIARSI, sicuramente ci saranno delle azioni legali da intraprendere contro questi “improvvisi” e ingiustificati aumenti di prezzo dei biglietti (non capisco infatti perché debbano costare di più a Natale quando la “domanda” è superiore all’offerta, al contrario, proprio per questo dovrebbero costare meno,secondo la legge di mercato).
Ma stiamo scherzando?
Abbiate il coraggio di uscire fuori gli attributi voi che “amministrate”, non fate capire che siamo sempre pronti a “subire” qualsiasi decisione presa da #altri e che tutto ci stia bene, non è così che funziona!
Detto questo… vado a lavorare,buona giornata.
Rosa Ridolfo
