di Rino Candeloro Nania
L’affaire #Paolo_Savona ha un risvolto oltre la scena: il Presidente della Repubblica col negare le capacità di una guida economica e consapevole ha voluto che si orientasse il viaggio politico della nazione italiana senza consegnare una bussola ed un timone.
Non si capisce dove si sta andando ed anche quando si riuscisse a saperlo non si ha modo con il comportamento di Mattarella di guidare verso la libertà di scelta la compagine politica legastellata che ha espresso il proprio voto.
La costituzione italiana nel suo approccio fondamentale dichiara che “La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione.”
Mattarella sta smentendo tale principio e sta negando la possibilità di esercitarla, giacché escluderebbe la possibilità di un governo, munito del consenso parlamentare e popolare, che sia in grado di compiere libere scelte nell’interesse dei cittadini italiani.
Questo operare in contrasto con le libertà democratiche mette in luce una debolezza istituzionale della Repubblica Italiana che rende la nazione preda di soggetti senza legittimazione che intendono ripartire le spoglie di stati, come l’Italia, senza più sovranità, impoverendo gli italiani e sottomettendosi in un clima di schiavitú culturale e morale.
Questo è il limite di una politica senza più timone e timoniere, una politica svuotata di valori e sensibilità, di forza e autorevolezza, di visione e prospettiva.
Così si giunge a brutalizzare un popolo, spingendolo verso la ribellione, perché diviene insostenibile il peso nichilista di una società desertificata.
(Rino Nania / 26 maggio 2018)