PUNTI DI VISTA CONDIVISIBILI – Voto libero… libera
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PUNTI DI VISTA CONDIVISIBILI – Voto libero… libera

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Un pensiero articolato, che guarda avanti, e che vale, trasversalmente, per tanti, per tutti, da Brolo a Palermo e viceversa ma anche in vista di prossime elezioni nazionali e forse provinciali. A scrivere è Nino Damiano

Provengono da tutti gli schieramenti politici enunciazioni ed esaltazioni strumentali del voto libero.

Ognuno difende il proprio serbatoio dichiarando che l’acqua in esso contenuta è potabile, ovvero che i voti sono scaturiti dalla libertà di scelta.

A quanto pare in Sicilia e in Italia non esiste il clientelismo! Non esiste il voto di scambio o meglio tutto è riconducibile alla una libera compravendita, tacita ed accondiscendente del proprio voto e di un pacchetto più o meno cospicuo di preferenze.

Sembrerebbe che nessuno paga bollette di indigenti, consegna pacchi alimentari nelle loro case o fornisce altri benefit…

Sembrerebbe che semplicisticamente non esista il problema (se tale può definirsi) di chi vota in un modo o nell’altro il candidato che gli è stato, è, o potrà ritornargli utile per un tornaconto personale!

Continuiamo a curare il nostro orticello perdendo di vista che la gramigna e altre mille erbe infestanti stanno distruggendo la terra che lo circonda, che probabilmente domani l’orticello sarà fagocitato dalla voragine derivante dalla cattiva amministrazione della cosa pubblica e dalla malapolitica.

Riflessione Libera….

Di contro le notizie che si susseguono, le inchieste giornalistiche, gli scandali, ci raccontano retroscena diversi, ovvero, tra gli altri ed ultimi alla ribalta:

– prezzi per singolo voto che sembrerebbe variano da 25 a 50 euro;

– 3.500,00 per pacchetti di voto consegnati a procacciatori;

– miracoli elettorali, ovvero anziani che non riescono a muovere le mani, che da anni sono allettati, e improvvisamente firmano di proprio pugno e delegano al voto assistito;
– associazioni di volontariato che unitamente a pacchi alimentari consegnano facsimili elettorali;

il tutto è giusto dire avvenuto ad insaputa dei vari candidati coinvolti.
Speriamo che tutti continuino ad assumere notizie almeno dai giornali.
Tutto ciò premesso, come possiamo stupirci che il 53% dei siciliani ha deciso di non recarsi alle urne!
Cosa possiamo fare per convincere questi sfiduciati, rassegnati astensionisti a cambiare la loro posizione e a credere in qualcosa di diverso?
Come possiamo cambiare noi stessi e il nostro modo di vedere e giustificare un siffatto “sistema”?

Autocritica libera…
Le considerazioni vanno fatte a cascata, dal panorama nazionale a quello regionale per finire a quello locale.

Quali sono le domande che è giusto porsi?
– Se è vero che qualcuno offre queste somme, lo farà senza un tornaconto?
– Se tutto ciò è vero cosa potrà fare una volta eletto? Come potrà recuperare questi soldi?
– Può essere che oggi incasseremo 50 euro, ma domani quanto dovremo pagare?

 

 

Risposta Libera…

La politica regionale sta vivendo un momento di grande caos e i risultati elettorali pesano ed avranno ripercussioni sulle amministrazioni locali.

La situazione del nostro paese è emblematica, ognuno si dichiara, nel suo piccolo o nel suo grande risultato, vincitore, i cultori della politica proiettano il risultato elettorale alle prossime amministrative… noi vogliamo ribadire il nostro pensiero, strettamente personale, ovviamente contestabile, la Sicilia purtroppo è Terra dei vinti:

– perché ancora una volta esce sconfitta da queste elezioni;
– da tutto ciò che le ha precedute;
– dall’opinabile scelta etica delle candidature;
– dalla conduzione della campagna elettorale;
– dalla non dissimile, rispetto al passato, ricerca del voto;
– dagli strascichi giudiziari;

per finire alla notte dei lunghi coltelli, che colpirà coloro che saranno considerati “traditori” successivamente alla lettura dei dati elettorali delle singole sezioni o che saranno reputati tali dalla conduzione, non attinente ai desideri dei vari candidati, della campagna elettorale.

Come possiamo pretendere di cambiare lo Stato, la Regione, il Comune, se i primi a dover cambiare siamo noi stessi?

Voto libero… libera

23 Novembre 2017

Autore:

redazione


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