Dal Palazzo, Fotonotizie, In evidenza, Politica PUNTO DI VISTA SUL 23 APRILE – Ruoli e posizioni intorno al Dibattito alla Camera dei deputati pre Consiglio europeo Le riflessioni politiche e le provocazioni – intelligenti – di Antonio Arena Permettetemi di essere didattico. Tutto sommato la posizione di Fdi è più “realistica”. Preoccupante è invece la deriva della Lega. Molinari si “barcamena”. Sintomatico il silenzio (esilio?) di Giorgetti, uno dei pochi che (nonostante il suo sbilanciamento liberista e troppo filo Usa per i miei gusti) abbia un approccio realista sui problemi europei ed economici (sarebbe stato il Commissario italiano in Ue). Molinari alla Camera si “barcamena”. Ho sentito anche il senatore Bagnai: un lucido folle. La versione “accademica” delle cazzate borghiane. Se la Lega seguisse la sua linea l’Italia andrebbe veramente in default. Una riedizione in scala minore del doctor Goebbels. Linguaggio forbito, propaganda spudorata, arte della menzogna esaltata. Pericolosissimo. Ma…ritorniamo alla Meloni. Dice: “abbiamo messo 14 miliardi e ce ne daranno 36, ma su questi pagheremo degli interessi, dove sta la convenienza?”. Quindi secondo la Meloni sarebbe stato meglio non averci messo niente e utilizzare i 14 miliardi “nostri” e senza pagarci interessi. A prima vista non fa una piega. Ma…la ragazza non studia, non conosce, non approfondisce. Fa propaganda pro domo sua (che non sempre coincide con il pro domo Italia). Permettetemi di essere didattico. Il Mes, come sai, è un fondo dove tutti gli Stati eurogruppo mettono una quota percentuale (Italia 18%, Germania 23%…). Attualmente ha “in pancia” circa 80 miliardi di euro. Il Mes compra con tale fondo (ampliabile in caso di bisogno fino a 700 miliardi) i titoli di Stato sul mercato primario – cioè direttamente subito dopo l’emissione – di quello Stato che chiede gli vengano comprati. Ad un tasso di interesse bassissimo. Con tempi di restituzione stabiliti penso – ma non ne sono sicuro – concordemente. Soldi quindi comunque da restituire. E qui inizia il “casino”. Si richiama sempre l’esempio della Grecia. I soldi prestati alla Grecia infatti comportavano (a garanzia della possibilità che venissero restituiti) una serie di “riforme” e s-vendite di parte del patrimonio pubblico dello Stato greco. Con la famosa Troika che controllava i conti in casa Grecia. Chiaramente una tale ipotesi simile o similare sarebbe per l’Italia assolutamente da respingere. Si parla di 36 miliardi di prestito per spese sanitarie da restituire ma senza condizioni aggiuntive (solo interessi alla scadenza). Si parla di comprare anche Bot italiani per cifre più alte con condizionalita’ “light” (vedremo cosa significa). È uno strumento il Mes cui si può ricorrere o meno. Se non ci convince non vi accediamo. E i 14 miliardi che ci abbiamo già messo? Se gli attuali 80 miliardi non li utilizzasse nessuno, restano li fino a quando si decide di mantenere in vita il Mes, e poi restituiti pro quota. Se qualcuno li utilizzasse una parte degli interessi andrebbero in quota parte anche all’Italia. Quindi, ipotesi : l’Italia utilizza solo i 36 miliardi ipotizzati per le spese sanitarie; li restituisce tra 10/20 anni a tasso bassissimo; se facesse default e non fosse in grado di restituirli ci avrebbe “guadagnato” 22 miliardi (36-14=22). Se invece pagasse tutto, gli interessi andrebbero ad “ingrossare” percentualmente la nostra quota iniziale di 14 miliardi. Andiamo alla Bce (neo innamoramento da parte di Meloni e Salvini). Cosa farebbe la Bce? Acquisterebbe i nostri titoli di Stato con “potenza di fuoco illimitata”. Bene, benissimo, quindi meglio del Mes come dicono Lega e Fdi. Compra e non ci chiede “condizionalita”. Piccolo particolare: la Bce per statuto non può comprare i nostri Bot sul mercato primario (cioè direttamente dallo Stato italiano ed alle condizioni di lancio) ma sul MERCATO SECONDARIO. Cosa significa? Che può comprare i nostri Bot da terzi (investitori internazionali o banche) che già li detengono o che eventualmente li comprerebbero su nuove emissioni future. E qui cambia molto. Ed è già quello che sta già avvenendo. La Bce sta già comprando sul mercato secondario i nostri Bot di cui molti investitori si stanno disfacendo (vedi consiglio della Commerzbank). Se non li comprasse la Bce varrebbero sempre meno fino a rischio junk. Quindi diciamo che senza la Bce saremmo già quasi nella merda. Tuttavia i titoli in pancia alla Bce hanno i tassi di interesse già stabiliti dal mercato. E dovremo restituire, l’Italia, tali prestiti a scadenza in base a tali tassi. IPOTESI OTTIMALE sarebbe che la Bce potesse comprare i nostri futuri Bot a tassi bassissimi e con tempi di restituzione lunghi direttamente dall’emittente, e cioè dallo Stato italiano. Ma per fare questo bisognerebbe cambiare i Trattati e lo statuto della stessa Bce. Troveranno altre soluzioni migliori per l’Italia e per tutta Europa in seno al prossimo Consiglio europeo? Me lo auguro. Ciò che non può permettersi l’Italia è mettere il veto sull’intero pacchetto, facendo saltare l’intero accordo. Quindi anche se ne uscirà un Mes di “merdina” dovremo dare l’assenso al tutto. Poi il Mes possiamo anche non utilizzarlo. Chiedo venia per la lunghezza. Considerazioni postume: Sulla Meloni…chiaramente…non studia abbastanza i temi europei. Infatti tutte le contestazioni che la Meloni ha fatto a Conte sulla situazione italiana sono condivisibili, e, giusto per chiarire il pensiero di chi scrive che non è assolutamente prevenuto contro le posizioni di Lega e Fdi sull’Europa. Molte delle contestazioni che fa Bagnai (Borghi neanche lo considero: era quello che diceva che si potesse uscire dall’euro in un fine settimana !!!), in linea puramente teorica – ma con molti miei distinguo – sono condivisibili. Ma portano ad una sola coerente conseguenza, e cioè uscire dall’euro e fare la Italexit. Lascio all’intelligenza di chi legge comprendere cosa comporterebbe (tra l’altro con miliardi di titoli di stato italiani – quotati in euro – da restituire alla Bce al cambio di una ipotetica e svalutatissima lira). Può non piacere quest’ Europa, ma per motivi diversi da quelli di Fdi e Lega. Ma in questa pessima Europa ci siamo. E con questa pessima Europa dobbiamo confrontarci. Bagnai fa guerriglia dialettica (utile, forse, per qualche voto in più) ma se vi fosse lui al governo al massimo potrebbe fare una modesta “guerra di posizione”. Lo vado ripetendo da anni e a tutti: il problema primario è l’Italia. Cercare di scaricare sull’Europa (di merda) i nostri problemi è scorretto, oltre che inutile. L’Europa delle Patrie di cui parla anche Bagnai è morta prima di nascere (vedi come si sono posizionati i vari partiti “sovranisti” nei vari Paesi membri: ognuno per i cazzi suoi). Quindi o ci si impegna per una Europa diversa oppure non ci resta che il ritorno agli Stati nazionali. Lascio ancora una volta all’intelligenza del lettore cosa questo significherebbe in termini di geopolitica. L’Italia sarebbe ancora più serva degli Usa, Nato-dipendente a vita, e terreno di scorrimento ancor più di oggi delle grandi potenze economiche e della finanza mondiali. E questo che si vuole? Se si vuole l’uscita da Euro e dalla Ue si abbia il coraggio di dirlo una buona volta agli italiani. Se gli italiani accettassero poi si vedranno le conseguenze. Mi auguro che le Cassandre abbiano torto e siano smentite dai fatti. Un caro abbraccio a tutti. 23 aprile consiglio europeo mes tonino arena