PUNTO DI VISTA – L’apparire e l’essere non sempre coincidono
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PUNTO DI VISTA – L’apparire e l’essere non sempre coincidono

lo iacono maggio (1)

di Nino Lo Iacono

 amministrative patti 2016

La campagna elettorale volge al termine.

I candidati a Sindaco della città di Patti continuano a viaggiare, percorrendo in lungo ed in largo il territorio comunale, scoprendo piani e monti, incontrando persone che fino a ieri erano alieni.

Ma si sa, il voto non ha volto né nome e tutti i consensi hanno lo stesso peso.

Le macchine munite di gracchianti altoparlanti seguitano a scorrazzare, rischiando di scontrarsi fra di loro, annunciando, affannosamente, i comizi che ormai quasi si accavallano, ed i più curiosi, per non perderne nessuno, hanno sottoscritto abbonamenti alle pizzerie prospicienti alle piazze scelte dai parlatori.

Molti cittadini non vogliono perdersi la grinta, le smorfie di rabbia, la palese rassegnazione che si alternano sui volti degli ormai incalliti comizianti.

Non è da meno la curiosità di veder svolazzare tante balle colorate o pezzi amputati alla grammatica italiana.

Candidati a Sindaco e candidati al Consiglio sono ormai vittime di quell’emozione che impedisce di riflettere e fa dimenticare verbi, avverbi, generi, sostantivi e aggettivi; inoltre si sta scoprendo che per promettere è sempre meglio accompagnare il “se” con il condizionale!

Oltre ai comizi, ci sono incontri con gruppi, con famiglie, soprattutto nei quartieri periferici e nelle contrade, dove continuano con toni molto più amichevoli ma con maggiore ipocrisia, le critiche agli altri, accompagnate da promesse ancorché realizzabili.

In politica è notorio che, nei limiti della correttezza e del rispetto verso l’elettorato, tutto è concesso, e per una volta è perdonabile anche qualche bugia imputabile a dimenticanza, ma perseverare è diabolico e certamente criticabile.

Eppure c’è chi con le balle sta andando oltre il limite della sopportazione.

Non è criticabile invece chi esibisce conoscenze da tecnocrate citando leggi, leggine e persino regolamenti condominiali, né chi con modi quasi rassegnati si affida alla buona sorte e al buon andamento della politica regionale e nazionale, né chi promette interventi proporzionati alle proprie possibilità.

Questi non fanno danni, ma solo cronaca.

Qualcuno promette persino di impinguare le casse del Comune e nello stesso tempo abbassare le tasse e mantenere alta la qualità dei servizi.

In questi ultimi giorni stiamo ascoltando sventagliate di dichiarazioni e affermazioni quanto meno bizzarre, come quelle del candidato Sindaco Lena, il quale continua a dire:-“ciò che è stato fatto in questi anni è stato per merito mio e senza di me nulla sarebbe stato possibile fare”.

Francamente mi ricorda un passo del Vangelo di Giovanni.

Anche il candidato Papa, con il suo –“si può fare, facciamolo”, sicuramente riferito alla conquista del palazzo, ma metaforicamente estensibile a quanto possa essere programmato, mi sembra stia perdendo il controllo della dialettica politica.

Dicevano gli antichi “sugnu papa e papiu”, ma ancora la strada che conduce al Soglio è lunga e non vorremmo che già avesse nel cassetto qualche Enciclica.

Il candidato Calabria, in coppia con il Giusto di turno, continua il suo cammino anche nei comizi. Qualche esperto promotore pubblicitario gli avrà consigliato di deambulare mentre parla, in quanto più produttivo.

Infatti l’ascoltatore è così costretto a seguire il comiziante con lo sguardo. Alla fine gli saranno girate anche le palle degli occhi!

Questo modo di fare i comizi ha un lato positivo: non si guardano quasi mai gli eventuali ascoltatori. Ciò consente di dire tutto quello che si vuole, proprio tutto, perché gli sguardi non si incroceranno mai.

Grande riservatezza si registra in casa cinque stelle.

E’ normale, è nelle regole del movimento, soprattutto in quelle non scritte che sono la parte preponderante.

In questi giorni l’On Di Maio ci ha chiarito, si fa per dire, alcune cose che sconoscevamo.

Alla trasmissione “mezz’ora” sulla RAI, ha detto che il loro candidato a Sindaco di Roma,  Raggi, sta preparando il programma sotto la supervisione dei deputati 5 Stelle eletti nel Lazio e che gli assessori saranno a tempo ; avranno cioè il compito di portare a compimento un solo progetto in un determinato periodo assegnato non si sa da chi; una volta scaduto tale termine saranno rimossi e sostituiti.

Insomma un candidato sotto tutela, senza alcuna autonomia! E se fosse eletta Sindaco, in quanti sarebbero a decidere?

Ha fatto capire che la rete giudicherà il progredire dell’azione amministrativa, ma le cose più importanti non le ha dette, non poteva dirle! Il movimento dei segreti si è manifestato in tutta la sua potenza, quella della riservatezza imposta dalla Casaleggio Associati.

I romani non conosceranno, per adesso, i punti salienti del loro programma e con quali mezzi si attuerà, perchè l’on Di Maio, componente il direttorio pentastellato, non li conosce o gli è stato vietato di parlarne.

Si dice che i candidati dei cinque stelle, nel momento stesso nel quale sottoscrivono la candidatura, debbano firmare un contratto, con il quale assumono impegni NON VERSO I CITTADINI, ma verso lo stesso movimento.

Ribadisco il si dice, perché anche questo è uno dei misteri del cielo stellato.

Sarà così anche per il candidato di Patti, Nino Miragliotta?

Tutto ciò mi lascia perplesso e se Mauro Aquino, in questi cinque anni è stato accusato di essere un accentratore muto e sordo, anche questi non scherzano…

Sono nati così ed è risaputo che con la crescita e l’aumento della notorietà potranno solo peggiorare.

Il Buon Gianluca è stato sempre moderato, sul podio non si sbraccia, non sta accusando nessuno.

I suoi comizi sono figli di una buona educazione politica certo, ma forse anche di suggerimenti dei suoi sostenitori, dei suoi capi lista.

In un mio intervento, qualche tempo fa ho lanciato l’idea che questi vecchi volponi, Gullo, Venuto, Mastronardi, Cimino, etc, in effetti, in questa competizione non abbiamo la volontà di riconquistare palazzo dell’aquila, ma piuttosto la necessità di confrontarsi fra di loro per quantificare la effettiva forza elettorale residua, dopo le tante vicende patite dal gruppo.

Vicende che riguardano la politica interna del PD e di FI della corrente legata all’on Genovese e quelle che li vedono in buona parte coinvolti in inchieste giudiziarie; fatti che hanno creato scompensi e scompigli nel gruppo e fatto vacillare la certezza di essere sempre i più forti e i più furbi.

Il Sindaco uscente Mauro Aquino sta facendo soltanto il proprio dovere.

Pubblicizza le cose che ha portato a segno e prova a dare giustificazione a quelle che non è riuscito a concretizzare, ma solo a programmare.

Non potendo accusare nessuno dei contendenti di inefficienza amministrativa perché non hanno ancora avuto la possibilità di gestire la cosa pubblica, tranne l’ing. Lena per un breve periodo, deve limitarsi a quanto sopra detto.

Certo il futuro dovrebbe prevedere altre cose, almeno tutti lo speriamo, e qualche sicurezza in più sui grandi obiettivi, non dispiacerebbe a nessuno.

La buona esperienza aiuta e consente di dare una altissima percentuale di certezze al futuro, il nuovo da provare ha sempre un’altrettanta percentuale di rischio, che forse non è il caso di sperimentare.

Non sempre, infatti, l’apparire e l’essere coincidono.

Fra tre giorni i microfoni si spegneranno e spero che fino a venerdì i dubbi che ancora hanno la maggior parte dei Pattesi vengano fugati da discorsi seri.

Si dice che gli ultimi giorni decidano le sorti dei candidati; mi auguro che siano utili anche per definire il futuro di questa bella e amata città di Patti.

N L I

31 Maggio 2016

Autore:

redazione


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