Il lavoro grafico dell’illustratrice Zoe Val Dijk diventa un manifesto politico. E la rete lo rende virale.
Splendida intuizione. L’artista fa un chiarissimo riferimento al romanzo “Il Racconto dell’Ancella” di Margaret Atwood dal quale è derivata la serie tv.
La storia si sviluppa in un futuro non lontano, dove la fertilità umana è diventata una rarità a causa di malattie e inquinamento. Una setta religiosa chiamata Gilead ha preso il potere, con un colpo di stato, istaurando in America un regime teocratico totalitario.
Le donne, sono state deprivate da ogni diritto e da un giorno all’altro si sono ritrovate a non poter lavorare, leggere, guidare o maneggiare denaro. Tutto il genere femminile è stato organizzato in gruppi sociali con scopi e mansioni ben definite e le ultime donne fertili, dette “ancelle”, vengono obbligate ad essere incubatrici umane per le famiglie più ricche e potenti.
June Osborne, donna fertile, diventa così un’ancella.
Viene assegnata alla casa del Comandante Fred Waterford e di sua moglie Serena Joy e qui, tra i ricordi del passato e i soprusi del presente sotto le rigide regole di Gilead, lotta per la libertà con la speranza di ritrovare la figlia.
Un lavoro distopico, molto interessante che per l’artista in qualche modo rispecchia alcune realtà, come quella ideale del nostro neo Presidente del Parlamento Fontana.
Da qui la grafica diventa manifesto di denuncia politica e la “rete” lo rende virale.
La nostra grafica diventa spesso editoriale… quest’anno è stato così: