Il paesino dei Nebrodi dove si è svolta “la violenza” delle insegnanti sugli alunni di una pluriclasse è Reitano, nel mistrettese. Un nome tenuto per giorni occultato per motivi di privacy – dei bambini – ma che già da subito si mormorava. E si disegnano già le fisionomie delle “streghe”, mentre cresce lo sdegno per quanto avvenuto ma anche e sopratutto per chi sapeva ed ha finto di non voler vedere.. Colpevole alla pari degli altri.
Ed il paese Reitano si mobilita. I genitori – e solo solo loro che hanno denunciato il caso – degli piccoli, ora voglio giustizia certamente molto di più di una semplice sospensione dal servizio, quella che per il,momento hanno subito le tre maestre inchiodate alle loro responsabilità da un video shock e la quarta donna che pur non prendendo parte alla violenze era lì. Certamente difficile credere che non era consapevole di quanto accadeva.
Le inquisite sono di Castell’Umberto, di Santo Stefano di Camastra e di Caronia.
Patti – Sono quattro le donne coinvolte nell’operazione portata a segno dagli agenti del commissariato di polizia di Sant’Agata Militello in una scuola elementare dei Nebrodi. per la quarta, la collaboratrice scolastica, nell’ordinanza dei giudice si legge che “non aveva alcuna specifica posizione di garanzia nei confronti degli alunni” e “non appaiono superati i limiti delle convivenza non punitive”.
Ma questo, eticamente, non l’assolve minimamente.
Ieri ai genitori è giunta la solidarietà del Sottosegretario all’Istruzione Davide Faraone in vista alla scuola. Insieme al Sottosegretario, per fare chiarezza sull’accaduto e esprimere solidarietà alla comunità scolastica, anche il direttore dell’Ufficio scolastico provinciale di Messina, Luca Gatani al quale spetterà accertare le responsabilità, oltre quelle penali non di sua competenza, sui fatti e sui ruoli anche perchè, e vale sopratutto in questo caso, chi sa e tace é più colpevole del carnefice.
Lascia un commento
Devi essere connesso per inviare un commento.