L’intervista a Francesco, anagraficamente ancora giovane, ma che rappresenta la memoria storica di una “certa sinistra” a Piraino, ecologista, ambientalista, per certi versi poco incline alle commistioni, – anzi a volte settario – si occupa di comunicazione a 360°, oggi appoggia, con il suo movimento di base Gina Maniaci, giusto per chiarire da subito le posizioni politiche e le scelte fatte in queste amministrative… Parla e si racconta, anche di futuro amministrativo ma intersecando il tutto di passato e presente ed emerge anche la volontà di dare ancora un ruolo centrale e dinamico alla Politica. Lui è uno tra quelli che, per lavoro, è andato via, tra Roma e Milano, ma che guarda sempre con attenzione quel che succede a Piraino e dintorni.
(Scusate se è venuto fuori un articolo lunghissimo ma Mastrolembo è così…. da leggere tutto anche per i non addetti ai lavori).
Nome?
Francesco
Cognome?
Mastrolembo
Da piccolo ti chiamavano?
Mi chiamavano Checco, anche se la ‘nciuria è Parrino
Data di nascita?
20 marzo 1979
Segno zodiacale?
Pesci, anche se dicono che il cuspidale Ariete sia parecchio importante
Ricordi l’ascendente?
Eh, no
Professione?
Ingegnere informatico
Chi sono i tuoi candidati di riferimento in queste elezioni?
Tiziano Granata e Francesca Ceraolo
Da quale area del paese provengono?
Sono entrambi originari di Gliaca anche se Francesca da tempo gravita tra Fiumara e Salinà
Ideologicamente sono schierati?
Francesca viene da una famiglia con una lunga tradizione di sinistra, mentre Tiziano è un attivista ambientalista e per la legalità che riesce a dialogare anche con altri settori della società.
Ci parli di loro?
Tiziano, oltre ad essere amico di una vita, è una delle persone col più elevato senso di lotta all’ingiustizia che abbia mai incontrato.
Sin da ragazzo si è fortemente impegnato per la difesa del territorio, della bellezza, il rispetto degli esseri viventi (animali e persone).
Ha partecipato attivamente alle iniziative più nobili e ben radicate dell’associazionismo, anche a livello nazionale, mettendo la faccia attivamente in Legambiente quale dirigente regionale, nel movimento antimafia, nel sindacato.
E’ laureato in Chimica, ed è stato ricercatore universitario in sicurezza degli alimenti, è un esperto in gestione dei rifiuti e del diritto dell’ambiente.
Competenze che ha riversato nel proprio lavoro di poliziotto, partecipando ad importanti operazioni in territori difficili, contro l’eco-mafia e l’agro-mafia e contro il malaffare nelle pubbliche amministrazioni.
Nel movimento si occupa dello studio delle soluzioni ai problemi che impediscono lo sviluppo virtuoso e sostenibile dei territori, delle metodologie di applicazione delle nuove forme di economia innovative e sostenibili per l’ambiente, della progettazione di iniziative legate ai beni culturali, ai corretti stili di vita etc.
In pratica, una delle persone più competenti e pragmatiche che conosca.
Francesca, invece, rappresenta l’aspetto più sociale e vicino ai problemi della vivibilità delle persone.
E’ madre e nonna, si occupa di welfare ed assistenza agli anziani e disabili neurologici, di volontariato sociale sia in ospedale che a domicilio, ed ha estremo interesse per la cultura (in particolare per la letteratura) di cui si è occupata anche lavorativamente, quando faceva la rappresentante editoriale.
E’ da sempre vicina a quel mondo che chiede e difende i diritti di chi lavora, prestando il proprio tempo e la propria passione nei movimenti nati dalle ceneri del PCI.
Dal punto di vista politico credo sia il complemento ideale della figura di Tiziano, dal momento che porta nel nostro movimento quel contrappeso che richiama alla quotidianità delle cose, laddove, molto spesso, la politica lascia pensare di essere astratta ed attenta solamente a disegni complessivi.
Ha una forte interiorità e, se eletta, rappresenterà la nostra interfaccia con i problemi delle famiglie, di chi lavora, dei disagiati, di chi, in definitiva, porta le difficoltà del vivere in una terra che come diceva Paolo Borsellino è “bellissima e disgraziata”.
Non intendiamo essere snob e radical chic, insomma.
Francesco qui parli a nome tuo personale o di un movimento?
Come già detto su, parlo a nome di un movimento “Rimanere a Piraino”, che si è formato prima in anni di attività politica sul territorio e si è formalizzato come laboratorio programmatico cinque anni fa, quando tentammo la mia candidatura a Sindaco, poi confluita nell’esperienza del gruppo Condipodero.
Negli ultimi cinque anni, poi, il laboratorio si è allargato ad intelligenze provenienti dai paesi vicini, dal momento che siamo convinti che il modo più pragmatico di trovare le soluzioni non sia nella chiusura di un territorio, ma nel mischiare le intelligenze migliori alla ricerca delle best practice che, gioco forza, non possono essere conosciute da chi vive solamente in un posto per tutta la vita.
Quando parlo al singolare sono invece considerazioni mie, ma direi che molto di quanto scritto lo abbiamo elaborato insieme.
La scelta di correre con Gina Maniaci in quanto tempo l’avete dovuta elaborare?
L’esperienza del 2012 ci ha confermato la difficoltà nei piccoli comuni a creare un progetto omogeneo.
Il sistema elettorale premia fortemente la composizione di liste civiche, pertanto abbiamo attivato in parallelo e con altri gruppi vicini il dialogo con le altre liste per vedere quale fosse più adatta ad ospitare le nostre istanze programmatiche con la rappresentanza necessaria a poterle poi rendere concrete.
Non è un mistero che, esclusa sin da subito l’esperienza culturalmente più distante (lista Cipriano), ci sia stato un confronto fino alla fine con apertura e disponibilità verso entrambi.
Negli ultimi giorni, comunque, abbiamo capito che difficilmente si sarebbe potuto concretizzare con Ruggeri, visti i veti ed una impostazione più legata al calcolo che ai contenuti, e pertanto si è intensificato il rapporto con la Maniaci che ha garantito rappresentatività ed ascolto al nostro programma.
Teoremi di altra natura sono solo fantasie.
Tre aggettivi per definire il sindaco che appoggi
Combattiva, dialogante, umana.

Tre per la lista che la sostiene
Più che aggettivi, visto che le generalizzazioni non sarebbero utili a rappresentare totalmente le esperienze in gioco, sento di voler comunicare maggiormente l’approccio (pro)positivo alla soluzione dei problemi.
La lista è l’insieme di tante esperienze che intendono concorrere a migliorare il paese: probabilmente opterei per innamorati, volenterosi e presenti.
I candidati sindaci che si contrappongono a lei?
A mio vedere il progetto di Maurizio Ruggeri, pur essendo quello che all’apparenza è composto da gente più vicina come percorso di base, è troppo vincolato da una visione deformata del dibattito interno, soffre di etero-direzioni e sacrifica i contenuti al calcolo elettorale.
Nella proposizione esterna fa propria una estetica della responsabilità mutuata da un modo di pensare molto in voga in questi anni anche a livello nazionale.
Ciononostante, per quello che abbiamo potuto vedere, il gruppo dirigente si è dimostrato a conti fatti estremamente conservatore e conservativo, cosa che lo caratterizzava anche ai tempi di Condipodero.
Ciò lo ha portato a fargli rifiutare la nostra offerta di istanze programmatiche che riteniamo moderne e basate su buone prassi, a tentare la carta della divisione politicista del nostro gruppo, nonostante vi fosse associato uno svecchiamento d’immagine che vista la base comune credo gli avrebbe molto giovato elettoralmente.
Insomma, se le politiche espresse in vent’anni avessero portato buoni frutti ce ne saremmo accorti, e Maurizio, di cui riconosco le doti umane ed a cui mi lega anche amicizia familiare, condivide in buona fede le responsabilità di un cursus honorum che pur avendolo visto più volte consigliere, assessore con la giunta Campisi, esperto di turismo alla Regione non ha innovato in senso decisivo il paese.
Il gioco delle parti prolungato, poi, spinge ad allontanarsi dalla politica dei problemi.
Il giudizio su un candidato sindaco in pectore che somma anche l’errore politico di favorire l’abdicazione del ruolo di controllo dello scorso Consiglio Comunale, votando contro il bilancio e non proponendosi come “pungolo” dell’amministrazione Maniaci per portare risultati alla propria parte, non può che essere sconcertato.
E’ lì che sono cambiati gli equilibri della politica pirainese.
Negare, infatti, la responsabilità politica, ha reso tutti correi dell’essere in una situazione di stallo in cui ci sono decine di progetti aperti e non portati a termine.
E non mi sembra sia questa la filosofia che pone al centro l’interesse del cittadino.
Anche il nucleo del gruppo di Salvatore Cipriano è stato parte importante di quella manovra, ma in questo caso si parte da un modo di intendere la politica che ci è totalmente distante.
Da questo punto di vista siamo, infatti, da sempre leali “nemici”, lo riconosciamo entrambi e non ce le siamo mai mandati a dire.
La proposizione muscolare del singolo infatti, oltre a non funzionare, soffre di un certo populismo d’antan, laddove invece la concertazione finalizzata al perseguimento di obiettivi concreti ed ad una evoluzione collettiva, culturale ed umana della cittadinanza ci sembra essere la caratteristica comune di tutti i progetti di successo.
Almeno Salvatore non è ipocrita, lo dice.
Non credo sia sufficiente appropriarsi di parole come “solidale”, se poi i concetti non sono coerenti e qui siamo molto distanti da quella visione. Il progetto, per quanto suggestivo a livello comunicativo, soffre infatti, di una serie di discrasie di fondo.
“Cittadini ma non politici”, ma vicinissimi alle amministrazioni di Brolo e Sant’Angelo di Brolo (area Germanà) che, dal mio punto di vista, stanno facendo male o che mostrano i semi dell’inconsistenza.
Ora, anche se distante dalla Sicilia non mi piace l’idea della creazione di un potentato politico che parte da dimostrata o dimostrabile inefficacia.
Poi, è vero, ci sono all’interno delle belle figure di candidati al consiglio con le quali spero si riuscirà a dialogare in futuro vista la loro propensione positiva e gli riconosco la capacità di averli saputi coinvolgere facendo leva sul senso civico.
Ma, oltre ad evocare buoni propositi, vedo piuttosto un progetto carente, prima ancora che distante.
Ti sei occupato di comunicazione.. quel “Piraino Riparte” come lo leggi?
Avevamo anticipato a Gina, già cinque anni fa, che non sarebbe stato facile far partire Piraino a causa di una composizione troppo azzardata della sua lista.
Col tempo siamo stati facili profeti, c’è stato l’abbandono del gruppo Cipriano (prima), l’assurda autosfiducia del Consiglio (poi).
In una condizione di questo genere è già un risultato che la macchina non abbia preso fuoco.
Oggi vediamo di utilizzare l’esperienza maturata per rimetterla in moto.
Cosa, se avversario come in passato, rimproveri alla Maniaci di non aver fatto per Piraino in questi cinque anni?
Cosa invece pensi che sia un punto di forza del suo fare in questi cinque anni?
Rimprovero una attenzione quasi esclusiva all’ordinaria amministrazione che, sebbene programmi alla mano sia vista allo stesso modo come un punto di forza dai competitor, non può da sola rendere competitivo il paese.
Il naufragio di Brolo ne è esempio.
Non puoi eccellere solo con l’ordinario, senza un progetto di più ampio respiro, e non puoi dare una visione se tutti remano contro.
Quel progetto è quindi possibile solo intuirlo.
Di fatto, però, Gina Maniaci ha dimostrato di sapere tenere la barra di fronte a una situazione politica anomala, ed ha comunque continuato a lavorare, anche quando è stata abbandonata dal gruppo, risanando una situazione di bilancio non proprio rosea (sei milioni di euro di debiti) ed mettendo in cantiere una serie di progetti che seppure in itinere possono essere considerati una base di lavoro per un progetto più ampio. Il modo di concretizzarli darà quella visione e viste le garanzie avute sono fiducioso.
[Sulla questione dei debiti necessita una piccola puntualizzazione giusto riportando le affermazione del sindaco Campisi chiamato qui in causa direttamente:” Dall’Amministrazione Campisi, il Sindaco Maniaci non ha ricevuto nessun debito. Nessuna esposizione di qualsiasi genere. Nel 2013, in una prima analisi dei debiti trovati dall’amministrazione, che fu portata in consiglio comunale per il riconoscimento, questa era la situazione: Debiti relativi al periodo dell’amministrazione Princiotta € 77.886,89 (sentenze e altri debiti portati dagli uffici) Debiti relativi al periodo dell’Amministrazione Maniaci € 76.913,66 (in un solo anno! SIC!) Debiti relativi al periodo dell’amministrazione Campisi € 44.241,67 (sentenze ed altri debiti portati dagli uffici) All’insediamento del commissario, dopo che il consiglio comunale è stato sciolto per non aver approvato il bilancio, l’Amministrazione Maniaci, ha portato un’altra lunghissima serie di debiti da lei stessa generati, che il commissario ha approvato con i poteri del consiglio – ndr -]
Dialogo e partecipazione a Piraino sono stati di casa?
Lo saranno?
A Piraino, mi spiace dirlo, si discute quasi esclusivamente in periodo elettorale.
Ho fatto da spettatore ai consigli comunali per quindici anni ed erano frequentati sempre da pochi cittadini e tanti addetti ai lavori.
La scorsa legislatura non è stata esente, la prossima dovrà necessariamente svoltare. Rimanere a Piraino, pur tenendo solide basi ideali, è sempre stata sponsor di questi valori (non a caso abbiamo esteso il dialogo anche ad altre intelligenze ed intendiamo “rubare” le migliori dei progetti avversari).
C’è tantissimo lavoro da fare e più si è meglio si fa.
Dovendo con una bacchetta magica far tre cose immediate per Piraino i rappresentati della tua fazione politica cosa farebbero…?
Le nostre idee per Piraino sono state presentate già negli anni passati e negli scorsi giorni abbiamo proposto un aggiornamento della nostra piattaforma programmatica che mi sembra stia avendo un buon riscontro dentro e fuori dalla compagine delle amministrative.
Tiziano e Francesca le stanno illustrando nel tour di comizi della campagna elettorale, ma in numero sono molto più di tre.
In questo momento, credo siano prioritarie quelle della gestione intelligente del bilancio con l’introduzione di politiche di risparmio energetico e il completamento del progetto di raccolta differenziata, l’allargamento delle capacità di recupero fondi tramite il miglioramento del curriculum comunale necessario per partecipare ai bandi, e l’attrazione di intelligenze (e capitali) tramite l’idea di Piraino che fa parlare di sè come laboratorio a servizio delle migliori idee creative del comprensorio.
Fondamentale, poi, è l’investimento nella formazione delle nuove generazioni, a partire dai bambini, perchè in un mondo a chiazze vince chi ha più cartucce culturali. Si compete, quindi, solo se si hanno contenuti originali e pieni di qualità ed in ottica social è così che si diventa virali.
Avvantaggiamoci.
Andando a cena con chi tra Cipriano o Ruggeri? (quindi non buttiamo nessuno dalla Torre), perché, cosa ordineresti o cucineresti?
Dipende da chi paga, no?
So che Salvatore è buona forchetta ed in tal caso farei cucinare lui.. per quanto è evidente che ripiegherei sulla cucina vegana per metterlo in difficoltà.
Con Maurizio non saprei proprio, anche se credo potrebbe essere una buona compagnia, dalla pizza al ristorante.
E con Gina Maniaci a cena chi ti piacerebbe aver negli altri quattro posti liberi?
Per quel che conosco di lei penso che opterei per gente che lavora nella cultura e pensatori con grande senso del limite.
I miei due potrebbero essere Woody Allen e Philippe Daverio.
Lascerei a lei la scelta degli altri due.
Torniamo alla campagna elettorale
Parliamo degli assenti.
Secondo te chi manca… chi è assente materialmente? Chi è dietro le quinte? Chi voleva esserci ma non l’hanno voluto?
Mancano tutti quei professionisti giovani e meno giovani che per lavorare ed essere utili al mondo sono andati via da Piraino.
Ok, è evidente che non si può pretendere che per determinati ambiti si possa lavorare in un piccolo centro come il nostro, ma è anche vero che il livello delle priorità della politica negli anni ha reso poco interessante l’interscambio.
Per certi versi non sono stati voluti.
Il senso della domanda è comunque ovvio.
Ci si chiede che fine abbiano fatto gli onnipresenti nomi della politica comunale e locale.
Mi sembra di tutta evidenza che Ruggeri possa contare nomi come l’ex sindaco Giancarlo Campisi, Pippo Natoli o l’on. Panarello: son compagni di partito da una vita, ed almeno due su tre li ho già visti al tempo della campagna con Condipodero.
Non è nemmeno fuori dal mondo che le varie emanazioni della famiglia Germanà abbiano un rapporto con Salvatore… ne incarna le idee e la presenza di Ricciardello e Cortolillo alla presentazione della lista è un segnale (dal mio punto di vista è un campanello di allarme) che allude ad una possibilità per nulla remota di una interlocuzione .
Da Gina Maniaci, allo stesso modo, si è visto Pippo Laccoto… non è un politico che mi sta simpatico e non mi piace il modo con cui conduce le battaglie politiche legittimando troppo l’idea che l’equilibrio vinca sull’intenzione, ma per lo meno (cosa che riconosco anche in Panarello) ha una visione della società che non trovo altrove.
La presenza degli onorevoli, comunque, non mi scandalizza più di tanto… soprattutto se è un interesse al territorio non dettato esclusivamente da interesse elettorale.
Ci sarebbe bisogno della loro presenza anche durante gli altri periodo dell’anno piuttosto, e su questo ognuno può farsi l’idea che preferisce.
La miglior frase pronunciata in questa campagna elettorale, da tutti compresi i candidati
“Gli obiettivi che ci siamo prefissi” (e lo ha detto una candidata del gruppo Maniaci, purtroppo… ma a noi non è mai piaciuto essere tifosi acritici :) )
In piena libertà fatti la domanda che non ti ho fatto e datti una risposta.
Sei già stato sufficientemente scomodo e siamo stati fin troppo lunghi. Apprezzo già le tue :)
Bene.
Domande finali.
Credi nel progetto Costa Saracena?
Dirò un luogo comune, ma è una cosa vera.
L’idea di una gestione comprensoriale del settore turistico è un’ottima idea, ma è stata gestita malissimo dalla politica che ne ha visto al più un Bancomat o un loghino per riempire le locandine.
Non trovo, poi, sia stata data sufficiente attenzione alla possibilità di offerte turistiche che vanno al di là del turismo balneare o strettamente paesaggistico.
Speriamo sia rifondata su basi più fattive.
I giovani a Piraino secondo te chi voteranno?
Credo si divideranno sulle tre liste.
Da questo punto di vista li sento maturi per distinguere tra gli aspetti familistici, quelli dei contenuti e, a quanto mi risulta, ci sono gruppi che si stanno muovendo su piani anche ideali.
Insomma, non è tutto perduto.
Tre foto simbolo di Piraino e perché.
Lasciano da parte l’iconografia ufficiale che rappresenta Piraino, scelgo tre luoghi “nascosti” che con tanti altri dovrebbero aver più visibilità e essere oggetto di maggior rispetto.
La spiaggia dell’uliveto di Gliaca di Piraino, dove all’inizio degli anni Ottanta grazie al prof. Mollica si era creato uno dei primi campeggi nudisti di Sicilia.. Non che sia appassionato all’idea in sè, ma è stato il simbolo di come, investendo sui settori vacanti dell’economia, si possano mettere a frutto in maniera creativa a frutto le risorse ed eccellere.
I sottopassaggi per andare al mare a Zappardino, con le loro maioliche colorate ed i colori che ci ricordano le influenze greche.
Puntare sull’identità nel termine dei colori di una tavolozza più ampia, mi affascina non poco.
La Chiesa del Convento a Piraino.
Rappresenta la fotografia del nostro territorio: maledettamente bella, maledettamente abbandonata, maledettamente possibile.
La frase che vorresti far incidere all’entrata del comune del tuo paese.
“Hai un’idea e non sai come realizzarla? Vieni a Piraino, c’è una comunità che non aspetta altro di ascoltarla per darti una mano ed averne una in cambio”
Ciao Francesco e buona vita!.
msm
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