“RISSE” TRA ARCHITETTI –  La disputa all’Ordine, dopo il “placcaggio” di Montalto a Lazzari, a Messina si attendono altri esiti
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“RISSE” TRA ARCHITETTI – La disputa all’Ordine, dopo il “placcaggio” di Montalto a Lazzari, a Messina si attendono altri esiti

“Questioni giuridiche di particolare rilevanza che appaiono allo stato sorrette da adeguato fumus boni iuris…” Così, l’Ordine nazionale degli architetti ha ritenuto di sospendere l’elezione del nuovo Consiglio, votato lo scorso 29 giugno. Nel reclamo, avanzato dal primo dei non eletti Gaetano Montalto, si evidenziava il mancato rispetto da parte del presidente Giovanni Lazzari del limite dei mandati consecutivi consentiti dalla legge. L’Ordinanza, datata 26 luglio, è stata depositata il 3 agosto e notificata al ricorrente e al Consiglio dell’Ordine di Messina dal ministero della Giustizia. Lazzari può comunque ricorrere in Cassazione. Contestualmente, per lo stesso motivo, un altro ricorso era stato avanzato dagli architetti La Fauci e Caligiore contro l’elezione di Falzea, Palamara e Sardo. Il primo, con una nota precedente alle elezioni, aveva messo in guardia sul possibile mancato rispetto delle norme sull’ineleggibilità e incandidabilità dei consiglieri. Quella del limite dei mandati è una materia destinata a far discutere: si stanno creando casi anche in altri ordini professionali.

 

 

Ordine degli architetti di Messina: la partita, a colpi di carta bollata, è più aperta che mai. Due ricorsi, motivati e dettagliati, stanno creando inquietudine all’interno del nuovo Consiglio, eletto lo scorso 29 giugno. I reclami sono stati avanzati rispettivamente da Gaetano Montalto, primo dei non eletti, con tanto di richiesta di sospensione, contro la rielezione a consigliere dell’attuale presidente Giovanni Lazzari, e dall’ex presidente Dario La Fauci assieme ad Antonio Caligiore, contro l’elezione a consiglieri dell’altro ex presidente Pino Falzea, di Michele Palamara e Rosario Sardo. Oggetto dei ricorsi, il mancato rispetto del limite dei mandati consecutivi che comporta la violazione dell’art. 2 del DPR 169/2005, ossia della norma che regolamenta il sistema elettorale degli ordini professionali, che al comma 4 prevede che i consiglieri non possano essere eletti più di due volte consecutive. Sul reclamo proposto da Gaetano Montalto ai sensi dell’art. 6 D.Lgs del 23.11.1944 n. 382, avverso il risultato delle elezioni del Consiglio dell’Ordine degli architetti di Messina, si è espresso con carattere d’urgenza il Consiglio nazionale degli architetti, che con ordinanza n. 21/2017 del 26 luglio, depositata il successivo 3 agosto, ha deciso per la sospensione cautelare del risultato delle elezioni. “Il reclamo pone una serie di questioni giuridiche di particolare rilevanza e che appaiono allo stato sorrette da adeguato fumus boni iuris”, scrivono da Roma nell’ordinanza, fatta notificare dal Ministero della Giustizia, aggiungendo che “in attesa della discussione nel merito del reclamo appare opportuno sospendere l’efficacia del procedimento impugnato”. La questione, una volta approfondita, porterà dunque a un giudizio nel merito. Il nuovo Consiglio si sarebbe dovuto insediare a settembre, alla scadenza naturale del precedente. Intanto i “giochi” sono fermi e la strada sembra tracciata a favore di Montalto, ma Lazzari può sempre fare ricorso in Cassazione. Altro ricorso “sub judice”, ai sensi della medesima norma, è quello avanzato dall’ex presidente Dario La Fauci, assieme ad Antonio Caligiore. Qui, sotto osservazione è la posizione dei consiglieri eletti Falzea, Palamara e Sardo. Nel dettaglio, il caso dell’ex presidente, primo eletto in quest’ultima tornata elettorale, differisce rispetto agli altri, ma in sostanza il motivo secondo i ricorrenti è comune: si contesta il mancato rispetto della norma che prevede al massimo due elezioni consecutive.

In tal senso, La Fauci, prima delle elezioni messinesi, mentre se ne erano già svolte altre nel resto d’Italia, con una nota inviata al ministero della Giustizia, al Consiglio nazionale degli architetti e al Consiglio dell’Ordine di Messina, aveva segnalato “presunte violazioni della legge elettorale”. Il professionista, tra l’altro, ricordava che a tutt’oggi la proposta di riforma del DPR 169/2005 non era stata approvata e che pertanto ne erano legittimamente validi i contenuti. Vale a dire, limite tassativo, due mandati consecutivi. Questa la riprova: “Per il rinnovo del Consiglio nazionale degli architetti, con le elezioni tenutesi a febbraio 2016 – scrive La Fauci –  con le regole elettorali vigenti (169/2005), sette dei consiglieri uscenti non si sono potuti ricandidare per il limite previsto dalla norma dei ‘due mandati consecutivi’”. Inoltre, lo stesso, segnalava che il limite dei due mandati consecutivi era stato “eccezionalmente portato a tre con le modifiche di cui al DL 225/2010 convertito nella legge 10/2011 ma solo per i consiglieri in carica all’epoca del provvedimento del 2010”.

E c’è dell’altro. Nella missiva si evidenziava agli organi in indirizzo la necessità di ribadire soprattutto ai presidenti dei seggi di ciascun Ordine, nel caso risultassero tra le liste candidati iscritti che avessero già svolto i mandati previsti dalla norma, di “dichiarare detti candidati ineleggibili e prima ancora incandidabili”. E in tal senso si rappresentava l’opportunità che ciascun Ordine fornisse ai presidenti dei seggi l’elenco dei consiglieri in carica successivamente all’emanazione del DPR 169 del 2005.

Insomma, quella del limite dei mandati è una materia destinata a far discutere: si stanno creando casi anche in altri ordini professionali. In questo senso, l’attuale vicenda dell’Ordine degli architetti di Messina è destinata a fare breccia e a creare un importante precedente.

 

Corrado Speziale

13 Agosto 2017

Autore:

redazione


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