A LORIS
Si è staccata più di una costola,
si di quella costola sto parlando, di cui è fatto un figlio,
dal corpo forte e vigoroso di Domenico,
infinita è la quantità di questa rottura,
infinita è lo svuotamento di tanta pienezza
che comprendeva il mondo che ogni giorno
si costruiva attorno all’idea che un figlio poteva e
avrebbe costellato di chissà quanta vita,
anche di chissà quanti pensieri o sogni,
realtà o favole, appiccicate a una costola,
si sono evaporati, dove?
Si è staccata molto più di una costola,
il cuore e gli occhi, la pelle e l’odore,
il moto e l’attesa, il progetto futuro e l’oggi,
Dal corpo che emana vitalità e mai pago,
dal volto sempre accogliente, col suo sguardo guaritore,
di Enza.
Un libro aperto rimane questa esistenza, per ricordare
Quante grandi cose insegna il minuto successivo,
ma non c’è scritto come poter spiegare tanta incomprensione
di ciò che un mattino ti svuota dei tuoi sensi.
Maurilio, ti ho visto crescere,
tu riaggiungerai questi pezzi di corpo piegati,
io le volte che ti ho visto, ogni volta
sempre crescendo con la figura e con i discorsi
sono sicuro hai le capacità, ora doppie
per riempire la vita con le cose che mancano,
perché le cose che mancano sono più del doppio
o anche senza misura per certi punti interrogativi,
c’è semmai qualcosa che non so e
non so continuare a pensare.
Roberto
disegno di Elena Colombo