E mentre ai piani alti del comune qualche amministratore sorridente aggiunge ” è ‘mo so cazzi”, Cono Condipodero, capo gruppo dell’opposizione, direttamente interessato dell’atto giudiziario fa spallucce “non abbiamo intaccato nè la figura professionale del ragioniere, nè quella di congiunti, affini, o chicchesia .. abbiamo solo chiesto al sindaco di sapere come stanno le cose, mi sembra più un’azione pseudointimidatoria che altro.. vedremo “. Un commento lapidario, mentre oggi c’è curiosità sui contenuti della conferenza stampa che la stessa opposizione terrà alle 18,30 al “Lidolo”, tra dissesto, conti e certamente anche spunti su questa nuova querela dove la Curasì ha già effettuato anche la richiesta di risarcimento danni. Ma potrebbero, nelle prossime ore aggiungersi altre note giudiziarie. Sindaco e Vice Sindaco non nascondono la volontà di rivolgersi al magistrato a tutela della propria immagine.
Si alza la temperatura politica a Brolo, in perfetta sintonia con quelle della stagione.
Ma mentre le previsioni prevedono un ritorno verso valori più miti, a Brolo, il termometro continua a salire.
Comunicati, conferenze stampa, interrogazioni, delibere sul dissesto, tempi per preparare le istanza da parte dei creditori (vedi articolo di ieri), ed ora le querele.
Infatti Graziella Curasì, la ragioniera dell’ente, ha dato mandato all’avvocato Massimiliano Fabio, in relazione alla nota – interrogazione del 5 luglio 2o15, a firma dei consiglieri comunali Condipodero, Agnello, Murabito e Ricciardo del gruppo Consiliare “Per Brolo” “di agire in tutte le opportune sedi per la tutela dei proprio diritti a fronte di un atto e di comportamenti evidentemente diffamatori, calunniatori e gravemente lesivi della immagine personale e professionale“.
A darne notizia è lo stesso avvocato che precisa “la dottoressa Curasì ha già avanzato nei confronti dei sottoscrittori di tale nota formale e sostanziale contestazione e richiesta di risarcimento danni e che mi ha conferito incarico di predisporre querela denuncia davanti alla competente Procura della Repubblica – aggiungendo – La dottoressa Curasì, mio tramite, rivendica la legittimità del propri comportamenti che sono testimoniati da una storia personale e professionale di indubbia correttezza, altissima comprovata esperienza che con una atto strumentale sono oltre trent’anni di professionalità e ingiustificatamente stati attaccati, per motivazioni politiche e “logiche locali” cui la stessa è estranea“.
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