“Se si insegnasse la bellezza”, la celebre frase di Peppino Impastato è il titolo di un percorso sulla legalità ideato da Salvo Presti, assessore alla pubblica istruzione, promosso dal comune di Milazzo in collaborazione con l’associazione culturale Magico. Diversi gli appuntamenti a partire da oggi alle ore 19, con lo spettacolo dell’opera dei pupi di Angelo Sicilia ” Peppino di Cinisi contro la mafia”.
Una rassegna teatrale e cinematografica al teatro Trifiletti , rivolta ai ragazzi delle scuole di ogni ordine e grado ed anche a coloro che vorranno comprendere e approfondire il pianeta mafia.
Diversi gli appuntamenti a partire da oggi alle ore 19, con lo spettacolo dell’opera dei pupi di Angelo Sicilia ” Peppino di Cinisi contro la mafia”.Duecento anni dopo la nascita del teatro delle vastasate, appare un nuovo sfrontato.
Un giovane e coraggiosissimo ragazzo che dai microfoni di una radio libera, denuncia mafiosi e malavitosi, usando un’arma pericolosissima : l’ironia. Sul palco accanto al protagonista, Nofriu e Virticchiu che accompagnano le parole di Peppino rappresentando le anime del popolo siciliano.
Il 7 febbraio un altro spettacolo teatrale di grande suggestione, sarà offerto ai ragazzi, ” Di mafia si muore sempre tre volte” , scritto e diretto da Marina Romeo.
Le giornate dedicate al cinema, prevedono la proiezione di pellicole che raccontano il fenomeno malavitoso lontano dai qualunquismi. Il 27 gennaio sarà il caso di “Cadaveri eccellenti” di Francesco Rosi.
Gli eventi saranno introdotti da personalità che hanno combattuto Cosa nostra e continuano a farlo. Tra i tanti Giacomo Di Girolamo, autore di un libro coraggioso dal titolo emblematico “Contro l’antimafia”; Angiolo Pellegrini, il generale che lottò fianco a fianco insieme a Giovanni Falcone; Salvo Vitale e Farò Di Maggio, compagni di Peppino Impastato.
L’Idea di Salvo Presti di sensibilizzare i ragazzi verso temi importanti e spesso banalizzati usando profondità e leggerezza insieme è vincente.
Bisogna ricordare a tutti ciò che lo speaker di Cinisi ripeteva come un mantra: “la mafia è una montagna di merda “, confidando nella corretta educazione verso la legalità, con la speranza che la profezia di un grande scrittore siciliano si avveri:” La mafia sarà vinta da un esercito di maestri elementari”
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