Di Linda Liotta
A Naso, i festeggiamenti in onore di San Cono che avranno il loro culmine sabato prossimo, sono iniziati ieri sera, quando la piazza principale del centro collinare si è gremita di nasensi e orlandini.
L’evento religioso, a cui hanno presenziato le Istituzioni civili e religiose e i corpi di Polizia municipale di entrambe le comunità, ha suscitato grande emozione nei partecipanti, devoti alla Vergine Maria Santissima ed al Santo Patrono.
Con sincera affettuosità il sindaco Daniele Letizia ed i componenti l’amministrazione nasense hanno accolto il sindaco Franco Ingrillì accompagnato da alcuni componenti la sua squadra amministrativa e da tanti concittadini. Abbracci fraterni tra autorità civili simboleggianti la forte coesione tra due comunità in costante metamorfosi,che è quel naturale adattamento ai tempi “moderni” che corrono.
Tempi di frenesia e di ansia di successo senza dover affrontare troppi sacrifici, di globalizzazione e solitudini, di povertà materiale e dell’anima.
Quell’abbraccio tra sindaci consegna una speranza e dà un senso in più alla festa. Così si ha un’occasione per meditare e pensare.
Pensare che la città di Naso conserva i tesori della storia più antica di questo grande territorio che nei secoli ha subìto un graduale spopolamento.
Capo d’Orlando, città giovane e fantasiosa, capace di proiettare nel futuro quel patrimonio d’idee e di cultura proveniente dalla gente di Naso.
Entrambi i sindaci hanno sottolineato il desiderio di proseguire insieme “quel cammino che affonda le radici comuni nella storia e nella fede” – ha detto Franco Ingrillì – mentre Daniele Letizia, ringraziando i due Arcipreti, Nello Triscari e Calogero Tascone, ha ricordato che le due comunità sono separate solo amministrativamente, e vi è unione d’intenti e ferma volontà di rendere migliore la qualità della vita di tutti i cittadini.
La festa si è conclusa con l’arrivo dei due simulacri nel tempio di San Cono, ove in tanti hanno cantato e pregato, ciascuno offrendo alla Vergine ed al Santo i propri dispiaceri e chiedendo qualche grazia per sè, per i propri cari e per tutti i nostri governanti, nazionali e locali.
Foto di Natale Arasi