SAN FRATELLO – Nessuno tocchi il monumento ai caduti
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SAN FRATELLO – Nessuno tocchi il monumento ai caduti

VOGLIA DI REFERENDUM

L’Esecutivo pensa di spostare il monumento ai Caduti. Chiedo licenza, “In ginocchio pellegrino è la Saga di Santa Gorizia”

La guerra di quanti, a vent’anni, diedero la vita per la Patria sembra non finire mai. L’Esecutivo del Comune, infatti, ha deciso di spostare dall’attuale sito lo storico monumento ai caduti.

Avanti Savoia!

La motivazione sarebbe la necessità di fare spazio da sfruttare al meglio in occasione di eventi turistici, culturali ecc.

Insomma, la piazza Ricca Salerno che li ha ospitati per oltre un secolo, ora non andrebbe più bene, poco conta se si rischia di annacquare la memoria e il monito di quanti, a vent’anni, persero la vita o in nome di un ideale o perché costretti dalla decimazione di cadorniana memoria… sempre, però, pedissequamente al grido “Avanti Savoia!”.

Spostare un monumento (di un paese dove nel ‘43 il sangue scese a fiumi), però, non dovrebbe essere cosa facile e, infatti, non lo è, fosse solo per i tanti pareri richiesti a tutti i livelli e in ossequio a quel “Codice dei Beni Culturali “del 2004 che li tutela a 360 gradi. ‘Lex dura Lex’ verrebbe da dire anche se, nello specifico, la levata di scudi dell’opposizione è stata immediata al punto da discutere la questione nei banchi consiliari lo scorso 9 luglio in seduta straordinaria e urgente.

Il dibattito, com’era prevedibile, è stato partecipato e acceso e nel paesino nebroideo tira sulla questione “aria di referendum”, con le opposizioni che affilano le armi e la protesta che dilaga In tanti, pare, vorrebbero metterci, più che la faccia, il cappello perché, si sa, in politica tutto potrebbe tornare utile, anche se non si va certo domani alle urne e – di fatto – stanno mobilitando molti cittadini.

Non tutti, però, sparano a zero sui caduti: alcuni stanno sulle stesse posizioni dell’esecutivo e, pochi o molti che siano, vanno comunque menzionati.

Il meme corrente è: “Il monumento non sa da toccare”. Come dargli torto? Come puoi dire a quei ragazzi sloggiate dalla piazza? Giusto a loro, che per non sloggiare da un pezzo di terra sospesa tra le nuvole carsiche o immolati sui fronti di Grecia o nel deserto africano (eh sì, vanno ricordati anche loro) si sono fatti ammazzare? Gli operai, però, non sono ancora all’opera.

E i residenti li vorrebbero eccome all’opera ma, par di capire, per liberare la “Porta del paese” dai massi rovinati sul manto stradale ormai da anni. Su questo l’opposizione dovrebbe erigere le barricate e farsi sentire fino a Roma se i fondi non consentono di iniziare subito i lavori.

E il monumento?

Qualche amministrazione nebroidea ci ha provato in passato ad “assaltare alla baionetta” il Milite Ignoto, ma è dovuta battere disordinatamente in ritirata sotto il tiro incrociato dei vecchi “91”. In tutte le situazioni “semiserie” non può mancare la nota di colore.

Per qualcuno la statua dovrebbe essere addirittura fusa e magari buttata in discarica. Andiamo oltre. Tutta colpa dei social verrebbe da pensare. Come chiosare questo pezzo se non con l’auspicio che l’Esecutivo prenda atto del passo falso e tiri i remi in barca e che i “volponi” della politica non strumentalizzino “quei ragazzi sui vent’anni la cui vita non torna più”.

Chiedo licenza, “In ginocchio pellegrino è la Saga di Santa Gorizia”.

II Giudice Giovanni Tinebra, in una lezione magistrale sul giornalismo, ebbe a dire: il giornalista è il cane da guardia del potere” e non guarda in una sola direzione.

Enzo Caputo

14 Luglio 2025

Autore:

redazione


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