Il concerto si avvierà alle ore 21,30 del prossimo 14 febbraio.
Suoneranno Leonardo Triassi all’armonica diatonica, Carlo Butera alla chitarra manouche e Davide Puccio al contrabasso.
Ingresso su prenotazione, 10 euro.
Qualcuno ha voglia di jazz?
Allora ecco pronta una mini rassegna invernale in perfetto stile spending review con l’intento di stare assieme ed esorcizzare questo lungo inverno ed il pessimismo che vuole sopraffarci. Si parte, giusto per S.Valentino, nella sala “Tano Cuva” della Pinacoteca comunale di Capo d’Orlando con il trio “SWING CAFE’” che ci proporrà una delle facce più curiose e meno note del Jazz: Il jazz manouche (o gipsy jazz). Si tratta di uno stile del jazz, melodico cadenzato in cui trovano la massima espressione gli strumenti a corda (chitarre, bassi, violini…), tipico delle band tzigane. Questo genere musicale trae la sua origine dall’irripetibile esperienza artistica del chitarrista Django Reinhardt, che ne è considerato l’ideatore e il suo massimo esponente: egli ha reso possibile l’unione tra l’antica tradizione musicale zingara del ceppo dei Manouches e il jazz americano. Nel 1934, Django creò con il violinista Stéphane Grappelli il Quintetto a corde dell’Hot Club de France. Nasce un nuovo ed interessante jazz Europeo. Nei successivi vent’anni, Django fu in grado di mostrare i diversi aspetti del suo smisurato talento. Un virtuoso dello strumento capace di reinventare radicalmente l’approccio della chitarra nel jazz, un compositore di capolavori sbalorditivi alla ricerca continua d’ispirazione nelle nuove tendenze, passando dallo swing al bop, dalla chitarra acustica alla chitarra elettrica. Ma senza mai perdere di vista le sue radici culturali e le sue particolari sonorità.
L’iniziativa è proposta dalle associazioni orlandine Iron Plaster e Cross Road Club, con il patrocinio gratuito del Comune di Capo d’Orlando. Gli appuntamenti con il mondo del jazz e dintorni si ripeteranno con cadenza mensile o quindicinale, finché sia noi che voi avremo voglia di stare assieme ed ascoltare buona musica. La sala non è grande, conviene prenotare il posto a sedere