
“Fino il 1997 – spiega Rinaldi – l’Ospedale di Taormina era dotato di una sola divisione di chirurgia generale, che è quella attualmente affidata alla direzione del prof. Vincenzo Morici; successivamente, nel 1997, è stata istituita la U.O.C. di ‘Chirurgia Oncologica’, chiamata esclusivamente alla cura delle patologie oncologiche che richiedevano un’assistenza chirurgica, e non sovrapponibile a quella preesistente. In forza dell’indirizzo oncologico l’U.O.C., istituita nel 1997 ha potuto godere di una innumerevole serie di provvedimenti finalizzati a consentire una celere e pronta risposta alle pertinenti domande assistenziali; in altri termini, l’U.O.C. di Chirurgia Oncologica risulta privilegiata sotto diversi aspetti. Il Direttore dell’U.O.C. di Chirurgia Generale, prof. Vincenzo Morici – prosegue Rinaldi – in merito all’eventuale accorpamento previsto e, in particolare, sull’utilizzo delle sale operatorie dell’U.O.C. di Chirurgia Oncologica, ha recentemente indirizzato agli Organi competenti una nota contenente una serie di osservazioni e denunce”.
Rinaldi, in conclusione, chiede “se l’Assessore alla Sanità non ritenga di dover intervenire urgentemente affinché venga rivista la percentuale di utilizzo delle sedute operatorie nell’U.O. di Chirurgia Generale tenuto conto che essa appare palesemente calcolata erroneamente e se non ritenga, opportuno avviare una ispezione amministrativa urgente, al fine di verificare se le affermazioni gravi del Prof. V. Morici sono veritiere e, in tale ipotesi, di accertare le eventuali responsabilità e di correggere le inique disposizioni, incomprensibili sia nel merito che nel metodo e che costituiscono fonte di privilegio per alcuni operatori e di mortificazione per altri, a danno della salute dei cittadini gravemente compromessa dalle inaccettabili attese di mesi cui sono costretti prima di poter essere operati”.
INTERROGAZIONE
(Risposta scritta)
PREMESSO che:
· con Decreto dell’Assessore alla Sanità del 25.05.2010, pubblicato nella GURS – Suppl. ord. N. 28 del 18.06.2010 – al fine di riordinare, rifunzionalizzare e riconvertite la rete ospedaliera e territoriale dell’ASP di Messina, sono state individuate due UU.OO.CC. di Chirurgia Generale all’interno del P.O. “S. Vincenzo” di Taormina e demandate al Direttore Generale della medesima Azienda di procedere, entro un anno, alla valutazione degli indicatori di efficacia, efficienza, economicità, fabbisogno ed appropriatezza per un eventuale accorpamento delle stesse;
· siffatta previsione di due strutture afferenti ad una identica disciplina specialistica si pone in evidente e stridente contrasto con gli atti che ne hanno visto la rispettiva istituzione e con quelli che nel tempo ne hanno disciplinato il funzionamento. Fino il 1997, infatti, l’Ospedale di Taormina, dapprima ente ospedaliero e poi Presidio dell’U.S.L. n. 40 di Taormina, era dotato di una sola divisione di chirurgia generale, che è quella attualmente affidata alla direzione del prof. Vincenzo Morici;
· successivamente, nel 1997, è stata istituita la U.O.C. di “Chirurgia Oncologica”, chiamata esclusivamente alla cura delle patologie oncologiche che richiedevano un’assistenza chirurgica;
· questa nuova struttura non è, pertanto, sovrapponibile a quella preesistente di “Chirurgia generale” della quale non costituisce di sicuro un doppione, sia per la denominazione che le è stata assegnata (diversamente non se ne sarebbe potuta giustificare la legittimità dell’istituzione), che per gli specifici fini assistenziali che le sono stati demandati;
RITENUTO che:
· già le suddette premesse inducano a ritenere il decreto assessoriale del 25.05.2010 inficiato, in parte qua, da un evidente travisamento dei fatti;
· in forza dell’indirizzo oncologico l’U.O.C., istituita nel 1997 ha potuto godere di una innumerevole serie di provvedimenti finalizzati a consentire una celere e pronta risposta alle pertinenti domande assistenziali;
· in altri termini, l’U.O.C. di Chirurgia Oncologica risulta privilegiata sotto diversi aspetti (maggior numero di sedute operatorie, elevata assegnazione di personale infermieristico, etc.), che non hanno visto un eguale trattamento riservato all’U.O.C. di Chirurgia Generale, che invece ha sempre provveduto da sola alle urgenze chirurgiche, dalle quali la Chirurgia Oncologica viene sollevata per via della sua attività in elezione;
· peraltro, quale “Chirugia oncologica” detta struttura risulta inserita nel decreto assessoriale, pubblicato sulla GURS – suppl. ord. N. 2 del 07.12.06, che ne ha disposto l’accreditamento dei relativi ambulatori;
RITENUTO, inoltre, che:
· alla luce delle considerazioni sopra esposte, sarebbe opportuno procedere ad una rettifica del citato Decreto del 25.05.10, stante che all’interno del P.O. di Taormina dell’ASP di Messina vi è soltanto una U.O.C. di “Chirurgia Generale” in quanto l’altra è solo erroneamente indicata anche come tale, ma in realtà si tratta solo di U.O.C. di “Chirurgia Oncologica”;
CONSIDERATO che:
· il Direttore dell’U.O.C. di Chirurgia Generale, prof. Vincenzo Morici, in merito all’eventuale accorpamento previsto e, in particolare, sull’utilizzo delle sale operatorie dell’U.O.C. di Chirurgia Oncologica, ha recentemente indirizzato agli Organi competenti una nota contenente una serie di osservazioni e denunce, di cui si ritiene di allegare copia;
· tra i rilievi mossi dal prof. Morici si evidenzia che “in vista dell’accorpamento dei due Presidi con nota n. 6438 del 2.7.2010 il Direttore Medico del P.O ed il Responsabile del Complesso operatorio hanno comunicato la distribuzione delle sedute operatorie per il mese di luglio, riducendo le sedute operatorie a tutte le UU.OO chirurgiche, motivando la riduzione con la carenza di personale infermieristico e di anestesisti per la necessità di godere le ferie estive ed invitando i Responsabili delle UU.OO. chirurgiche “ad effettuare per il periodo estivo esclusivamente interventi oncologici e traumatologici”;
· la suddetta disposizione, sottolinea, inoltre, il prof. Morici, “assegna alla Chirurgia Oncologica un ulteriore seduta al giorno, dal lunedì al venerdì, con personale infermieristico, in atto ben quattro unità, concesso specificatamente a quell’U.O. ai sensi della disposizione n. 5059 emanata dall’Assessore alla Sanità per esaurire la lista di attesa dei pazienti oncologici”;
· “in totale, sulla carta – dichiara il prof. Morici – la Chirurgia Oncologica ha assegnate in atto 9 sedute settimanali a fronte delle 3 dell’U.O.C. di Chirurgia”. Questo solo sulla carta giacché le viene concesso di operare su due sale operatorie anche nei giorni in cui dovrebbe avere la sola seduta aggiuntiva, il martedì ed il venerdì, perpetuando quello che lo stesso dott. Morici definisce “fenomeno delle sedute clandestine”. “Nei restanti giorni la Chirurgia Oncologica, oltre ad utilizzare i 4 infermieri di cui sopra, che rappresentano l’organico sufficiente a gestire due sale operatorie contemporaneamente, ha assegnate altre due unità infermieristiche, sottraendole in tal modo, alle altre UU.OO”. Il tutto si tradurrebbe in ben 11 o 12 sedute settimanali per la Chirurgia Oncologica e solo 3 per la Chirurgia Generale ed alle altre UU.OO chirurgiche;
RITENUTO, altresì, che:
· detti presupposti di assoluta iniquità rendano impossibile ogni valutazione e confronto tra le due Unità Operative, in previsione dell’accorpamento previsto come ipotesi dal Piano Aziendale e sul quale, come stabilito dall’Assessore alla Sanità, la decisione finale spetta al direttore Generale dell’ASP;
· lo spregio di ogni forma di equità sia nei confronti delle altre UU.OO. chirurgiche che nei confronti dei pazienti che ad esse afferiscono – costretti a lunghe attese di mesi per essere operati, determini una forma di privilegio inaccettabile per una sanità che mira ad essere efficiente, giacché continua ad essere mantenuto, così come ha sottolineato lo stesso responsabile della Chirurgia Generale, “non per operare pazienti oncologici, motivo per cui si era disposta l’assegnazione di 4 unità infermieristiche, ma per eseguire impropri interventi di chirurgia generale”;
· cosa altrettanto grave appare la denuncia circa le liste operatorie “redatte senza riportare il tipo di intervento da eseguire o senza la diagnosi” o “gabellando per oncologici pazienti con patologie benigne” e rasentando il reato di falso ideologico;
CONSIDERATO, infine, che:
· a questo quadro non edificante della conduzione sanitaria dei suddetti Presidi Ospedalieri si aggiunge la ulteriore denuncia che, “per disposizione del Dirigente Medico del P.O., le UU.OO, che affrontano le urgenze chirurgiche, nei giorni che hanno assegnata una seduta operatoria, debbono sospenderla se devono eseguire un intervento urgente, anche se c’è la disponibilità di una sala per le emergenze chirurgiche e il personale addetto, anestesista ed infermieri”;
· trattasi di una incomprensibile disposizione che aumenta irresponsabilmente il rischio clinico per gli utenti;
PER SAPERE:
· se, anche alla luce di quanto sopra esposto, l’Assessore alla Sanità non ritenga di dover intervenire urgentemente affinché venga rivista la percentuale di utilizzo delle sedute operatorie nell’U.O. di Chirurgia Generale diretta dal prof. Morici, tenuto conto che essa appare palesemente calcolata erroneamente nonché motivata con dati non rispondenti alla realtà e che la assegnazione di ulteriori sedute operatorie, così come ripetutamente richieste dal Direttore dell’U.O.C. di Chirurgia Generale, senza alcun riscontro, consentirebbero di abbattere la lista di attesa che ad oggi conta circa 150 pazienti, 120 dei quali avrebbero già eseguito il prericovero;
· se non ritenga, inoltre, opportuno avviare una ispezione amministrativa urgente, al fine di verificare se le affermazioni gravi del Prof. V. Morici sono veritiere ed in tale ipotesi, di accertare le eventuali responsabilità nonché di correggere le inique disposizioni, incomprensibili sia nel merito che nel metodo e che, in ultima analisi, costituiscono fonte di privilegio per alcuni operatori e di mortificazione per altri, a danno della salute dei cittadini gravemente compromessa dalle inaccettabili attese di mesi cui sono costretti prima di poter essere operati.
(L’interrogante chiede risposta scritta con urgenza)
(23 luglio 2010)