– di Saverio Albanese – Sanremo–Tirano un sospiro di sollievo Luca Bizzarri e Paolo Kessisoglu, che ieri sera hanno portato un brivido al Festival di Sanremo con Ti sputtanerò, gustosa e tutto sommato innocua ricostruzione degli scambi di accuse a mezzo stampa tra il premier e il presidente della Camera.
Dalla casa di Montecarlo a Ruby, dalle ricostruzioni del Giornale all’invito a comparire del prossimo 6 aprile, tutto lo scontro istituzionale tra i vertici dello Stato è riportato nel resoconto canoro montato sulle note della hit di Morandi. “Stanotte non ci hanno portato via i Carabinieri, vuol dire che Fini e Berlusconi hanno dimostrato senso dell’umorismo. Sono genovese: rido di rado, stringo i denti e parlo chiaro – ha spiegato Luca– e sono contento del nostro primo passetto, ora è più facile camminare. Dopo Ti sputtanerò abbiamo altri tre, quattro passetti da fare. Tutte canzoni di Morandi con inserti di attualità: il riferimento al processo di Berlusconi l’abbiamo inserito la mattina stessa”.
Prosegue Paolo: “Li chiamiamo centoni, sono canzoni famose delle quali cambiamo il testo. Abbiamo preso in giro il sistema della macchina del fango che i due protagonisti hanno usato per sputtanarsi a vicenda. Non è satira, è la parodia di ciò che avviene”.
Sebbene non siano intervenute le forze dell’ordine, qualche critica, soprattutto dal quotidiano dei vescovi Avvenire, il pezzo se l’è attirata: più che per il tema, per un linguaggio giudicato inopportuno per una prima serata su Rai Uno. “Lo sputtanamento di Cochi e Renato è un pezzo che era andato in onda sulla Rai trent’anni fa– taglia corto Luca– ma quello che abbiamo di fronte è pesante, bisogna dire le cose come stanno, senza edulcorarle. Noi abbiamo usato le parole correnti. Il pezzo, poi, non è così satirico, è una semplice elencazione di fatti, di cose che stanno succedendo”.
A scanso di equivoci, però, questa sera al Festival non dovrebbe esserci spazio per nessun centone. “Faremo una parodia –la chiosa finale del comico– della carriera di Morandi”.

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