– di Saverio Albanese –
SANREMO (Imperia)– Nella serata di San Valentino dedicata agli innamorati, a Sanremo è in programma la serata più musicalmente romantica di tutte: quella delle cover e dei duetti.
Gaia, pseudonimo di Gaia Gozzi, cantautrice italiana con cittadinanza brasiliana, porta sul palco un capolavoro e un fuoriclasse. Canta, infatti, il bellissimo brano “La voglia, la pazzia” con Toquinho, leggendario chitarrista brasiliano di origini italiane. Non c’è altro da aggiungere: è un vero regalo per Gaia (e per tutti noi). La canzone apparve per la prima volta nell’album di Ornella Vanoni del 1976, La voglia, la pazzia l’incoscienza l’allegria, realizzato coi maestri brasiliani Toquinho e Vinicius de Moraes. Un album speciale che omaggia la bossa nova brasiliana e in cui canta anche (in italiano) Chico Buarque. Un concept album, registrato dal vivo.
La cantante si presenta sul palco con grande entusiasmo, affiancata da uno dei suoi idoli d’infanzia. «Darò tutto per questa performance– ha dichiarato Gaia– e devo confidarvi che ho scelto questo brano per esprimere la mia necessità personale di celebrare anche la mia ‘madrepatria’ su un palco così prestigioso. Inizialmente pensavo di portare una canzone in portoghese, ma poi ho pensato: perché non eseguire un brano di Bossa Nova in italiano? È così che è nata l’idea».
L’artista è reduce da un periodo di grande successo grazie al brano Sesso e Samba in duetto con Tony Effe, anche lui in gara nella kermesse canora, condivide il suo affetto per Toquinho, raccontando un aneddoto familiare: «Mia madre mi parlava sempre di lui, dicendo solo cose belle. Per me, Toquinho è come una figura familiare. Le sue canzoni sono entrate a far parte dell’immaginario collettivo, diventando familiari e nostalgiche. È stato un ponte tra Italia e Brasile, un ponte che ha raggiunto ogni angolo del mondo. La mia famiglia ha sempre avuto un forte senso artistico, e le influenze musicali che ho ricevuto, come i vinili che ascoltavamo crescendo, mi hanno arricchito profondamente».
Toquinho, dal canto suo, esprime la sua ammirazione per Gaia: «Credo che potrebbe cantare qualsiasi cosa. Ha una qualità vocale straordinaria che le consente di affrontare qualsiasi situazione».
Il chitarrista riflette anche sulle differenze tra la registrazione musicale odierna e quella del passato: «Un tempo, non registravamo chitarra dopo chitarra. Lavoravamo tutti insieme, come si fa ancora nel jazz. Era un processo più improvvisato, che dava vita a situazioni libere e autentiche. Oggi, purtroppo, questa spontaneità è più difficile da realizzare».
Il grande Maestro della bossa nova è considerato uno dei più grandi chitarristi e cantanti brasiliani degli ultimi tempi. Nato a San Paolo in Brasile il 6 luglio 1946 Antonio Pecci Filho, in arte Toquinho, ha origini italiane perché il nonno paterno era originario di Toro – in provincia di Campobasso (Molise), la nonna paterna era nata in Calabria, mentre i due nonni materni erano di Mantova. Da bambino veniva chiamato da tutti Toninho, diminutivo di Antonio, ma fu sua madre a trasformare il nomignolo nel vezzeggiativo e nome d’arte Toquinho.
Toquinho ha registrato circa 90 dischi, composto oltre 450 brani e tenuto circa 15 mila concerti in tutto il mondo. Ha inoltre collaborato artisti come Chico Buarque, Ornella Vanoni e Ennio Morricone e, con quest’ultimo, ha lavorato all’album Per un pugno di samba, un incontro tra la tradizione della samba e l’arte cinematografica del compositore italiano. Nel 2012 e nel 2021 vince un Latin Grammy e la sua popolarità si estende anche in Italia, dove ha avuto successo sin dagli anni ’60.
Dopo la sua apparizione al festival di Sanremo, Toquinho tornerà in Italia con il tour “60 anni di carriera”, in cui presenterà i brani che lo hanno reso famoso nei suoi 60 anni di successi.
Lo spettacolo ripercorrerà i momenti principali della storia dell’artista, omaggiando amici, compositori e collaboratori che hanno contribuito a crearla. Insieme a lui ci sarà anche una delle più grandi voci della nuova mùsica popular brasileira, Camilla Faustino.