Ieri la riunione convocata dal sindaco Mancuso sulle criticità del nosocomio santagatese
Partecipata riunione quella di ieri, un’aula consiliare che conteneva quasi tutte le istanze afferenti all’ospedale santagatese. Presenti i sindaci dei 18 Comuni del distretto sanitario, il direttore generale dell’Asp di Messina, Paolo La Paglia, rappresentanti del mondo medico e politico.
La polemica era esplosa qualche giorno fa, legata al Punto Nascite, reparto prima trasferito al secondo piano del nosocomio santagatese, una soluzione che offriva maggiori spazi per le gestanti e per le attività ambulatoriali, poi chiuso dalla direzione sanitaria a seguito dell’intervento della Uil, sindacato critico in merito agli standard di personale, attrezzature e sicurezza offerte dalla nuova soluzione adottata.
Quanto emerso però ieri dal confronto in assemblea, è qualcosa di più profondo ed articolato, non già afferente allo spostamento di un reparto, ma semmai al disagio causato dalla cronica mancanza di personale medico e sanitario, una strategia politico-organizzativa che vede quale vittima, l’offerta sanitaria del territorio, nonostante la richiesta, ed a prescindere dai numeri o dalla qualità del servizio attualmente reso.
Il modello organizzativo sanitario regionale adottato negli anni, mostra così tutti i suoi limiti, il fallimento, qui a Sant’Agata Militello, punto nodale di un territorio che per utenza servita, per richiesta, merita invece un investimento serio, efficiente e congruo. Merita buone politiche e buone pratiche, merita di meglio. Prospettiva che però non è emersa nel confronto di ieri e che non fa ben sperare per il futuro del nosocomio nebroideo.