All’indomani dell’approvazione del progetto esecutivo, sull’affaire porto interviene anche Antonio Scurria, un’opera importante per tutto il comprensorio, l’auspicio, che i lavori partano il prima possibile. La nota del Presidente del Consiglio santagatese
Sulla questione del completamento del porto, senza entrare nel merito dell’atto adottato dalla giunta comunale, non può non rilevarsi che sono trascorsi ben 55 lunghissimi mesi dall’insediamento dell’amministrazione Sottile, tempo in cui si è riusciti a produrre solo l’approvazione del progetto esecutivo. Roba da guinness dei primati dell’inefficienza, tenuto conto che si tratta di semplici e consueti passaggi tecnico-burocratico-amministrativi previsti per i lavori pubblici e necessari all’avvio del cantiere di un’opera integralmente finanziata nel 2009 per 48 milioni di euro, sotto l’amministrazione Mancuso, e per la quale la gara d’appalto dei lavori è stata celebrata nel lontano novembre 2010. Oramai, al di là degli annunci a ripetizione e delle ricostruzioni surreali, si può solo sperare che i lavori partano il prima possibile, generando così un meccanismo virtuoso di sviluppo economico ed in termini di positivi risvolti occupazionali. In realtà, però, i lavori di completamento del porto potevano e dovevano realisticamente avviarsi diversi anni addietro se non si fossero registrati gravi ritardi, confusione e palesi inefficienze amministrative, come, solo per fare qualche esempio, quelle relative al procedimento di costituzione dell’ufficio di direzione dei lavori, prima avviato e poi mestamente revocato, o quelle relative ai tempi di espletamento delle procedura di gara per l’individuazione del soggetto che doveva compiere la verifica del progetto esecutivo, così come previsto per legge o, ancora, il conferimento solo pochi mesi addietro dell’incarico professionale relativo alle indagini archeologiche. Oggi, rimane solo l’estremo rammarico e la profonda amarezza di aver dovuto assistere impotenti alla revoca dell’ulteriore finanziamento da 11 milioni di euro per il porto “hub” nonché ad un pressappochismo imbarazzante, i cui dannosissimi effetti per tutta la comunità sono sotto gli occhi di tutti, con il tempo perso sinora che, purtroppo, non potrà essere mai recuperato. Insomma, un disastro politico-amministrativo che sarebbe stato preferibile non vedere.