Pur dovendo corrispondere cifre irrisorie a titolo di compartecipazione (1,55 euro a pasto per chi ha un figlio, 1,40 per chi ne ha due e 1.00 euro per coloro che di figli ne hanno 3), alcune famiglie devono ancora pagare al Comune la quota per lo scorso anno
La Responsabile dell’Area ha già diffidato le famiglie, avvertendole che, se non regolarizzeranno la posizione debitoria, i loro figli rischiano di non essere ammessi al servizio.
La Giunta ha voluto venire incontro a tale disagio, fornendo un atto di indirizzo in favore di quanti effettivamente potrebbero avere serie difficoltà. L’Esecutivo ha deliberato di concedere la possibilità di rateizzare le somme dovute, corrispondendo almeno un quinto di ogni rata che dovrà essere versata mensilmente, pena la decadenza dal beneficio.
Tale facoltà sarà concessa a domanda, previa valutazione dell’effettivo disagio, che dovrà risultare dal reddito, dal patrimonio e da una valutazione dell’Assistente sociale.
Decorsi i termini il servizio non potrà continuare e, purtroppo, si dovrà arrivare alla sospensione.
“Il pagamento della compartecipazione è obbligatorio per legge – ha detto l’Assessore Francesco Gaglio.
Per chi non paga la sospensione è un atto dovuto. Noi veniamo incontro a tutti – ha concluso l’Assessore – ma, tra l’altro, dobbiamo avere rispetto per coloro che, pur versando talvolta in condizioni di disagio economico, pagano puntualmente e con regolarità”.
Comune di Sant’Angelo di Brolo – Ufficio stampa
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