il lucido pensiero di Tommaso Alessandro De Filipposu Il Primato Nazionale
Ricorre oggi l’anniversario della scomparsa di Pierre Drieu La Rochelle, morto suicida a Parigi il 15 marzo 1945. Dell’intellettuale francese si è discusso spesso impropriamente e con la critica che subiscono coloro che hanno operato in nome della ribellione. Nel ricordo della sua figura riteniamo utile raccontarne l’essenza del pensiero ed il sogno europeo, apparente utopia cancellata dall’odierna “Unione”.
Il sogno di un’Europa forte delle proprie diversità
Attraverso “Gilles”, il suo testo di maggiore fama, si percepisce il grido d’aiuto ed il senso di malessere verso quella Francia incapace di opporsi all’avvento del nemico. Drieu La Rochelle non si limitò mai ad intraprendere semplici romanzi autobiografici, piuttosto scelse sempre il proseguo di un sogno: l’avvento di un’Europa unita, forte delle proprie diversità ma ancor più della scelta di operare autonomamente. Senza nulla che possa precluderne la libertà. Non fu compreso mai in Francia fino al giorno della sua morte. Osteggiato e tacciato di collaborazionismo con la Germania, motivo per cui subì numerose volte la censura. Il 15 marzo, comprendendo di finire prigioniero e ritenuto traditore della propria nazione, realizzò quel suicidio più volte cercato. Ritenne doveroso tramandare alla storia la sua figura, libera finalmente da ogni accusa e dall’odio riversato nei suoi riguardi.
Riscoprire Drieu La Rochelle
I suoi scritti sono ancora oggi considerati dei classici in patria, apprezzati anche dalle compagini politiche a lui più distanti. In Italia vi sarebbe molto da scoprire su Drieu, con la sinistra impossibilitata a capirne il pensiero e la destra spesso impaurita dai fantasmi “scomodi”. Servono voglia di verità e coraggio per donare il giusto merito alla tradizione ed alle identità che caratterizzano il nostro passato, colmo di valori e di disprezzo verso il nichilismo. Una lotta culturale ed il sogno di nuova Europa passano anche per la riscoperta del pensiero di Drieu La Rochelle: “L’Europa si è ridotta a portare le sue chiese senza Dio, i suoi palazzi senza re come gioielli scintillanti sul seno sfatto”.
“Ho agito consapevolmente, nel pieno della vita, secondo l’idea che ho dei doveri dell’intellettuale. L’intellettuale, lo studioso, l’artista, non è un cittadino come tutti gli altri. Ha dei doveri e dei diritti superiori a quelli degli altri. (..) E’ il ruolo degli intellettuali, o almeno di un certo tipo di essi, quello di andare al di là degli avvenimenti, di tentare cammini rischiosi, di percorrere tutte le strade possibili della storia. (…) Sì, non sono un patriota qualunque, un piccolo nazionalista; sono un internazionalista. Non sono solo un Francese, sono un Europeo. Anche voi lo siete, senza saperlo. Ma abbiamo giocato ed io ho perduto. Esigo la morte”.Pierre La Rochelle ( 03/01/1893 – 15/03/1945)
Opere
- Interrogation (1917, raccolta di poesie); ed. bilingue La Finestra editrice, Lavis 2015
- Fond de cantine (1920, raccolta di poesie)
- État-civil (1921, romanzo); trad. Lo stato civile, Longanesi, 1967, Bietti, 2016
- Mesure de la France (1922, saggio)
- Plainte contre inconnu (1924, raccolta di poesie)
- L’homme couvert de femmes (1925, romanzo); trad. L’uomo pieno di donne, Passigli Editore, 1995
- Le Jeune Européen (1927, saggio); trad. Il giovane europeo, Aspis, 2019 trad. e cura di Marco Settimini
- Genève ou Moscou (1928, saggio); trad. Ginevra o Mosca, Settimo Sigillo, 2017
- Blèche (1928, romanzo)
- Une femme à sa fenêtre (1930, romanzo); trad. Una donna alla finestra, GOG Edizioni, 2017 trad. e cura di Marco Settimini – Una donna alla finestra, Mattioli 1885, Fidenza 2018 trad. di Olivia Rusconi Krzentowski
- L’Europe contre les patries (1931, saggio); ed. bilingue La Finestra editrice, Lavis 2015 ISBN 978-8895925-67-7
- Le Feu Follet (1931, romanzo); trad. Fuoco fatuo, Sugar, 1963, Garzanti, 1966, SE, 2002, da questo romanzo Louis Malle ha tratto nel 1963 l’omonimo film
- Drôle de voyage (1933, romanzo); trad. Che strano viaggio, Rusconi Editore, 1971, Strano viaggio, Passigli, 1996
- Journal d’un homme trompé (1934, raccolta di novelle); trad. Diario di un uomo tradito, Sellerio, 1992
- La comédie de Charleroi (1934, raccolta di novelle); trad. La commedia di Charleroi, Edizioni dell’Albero, 1963, Società Editrice Barbarossa, 1981; Fazi Editore, 2007
- Socialisme fasciste (1934, saggio); trad. Socialismo fascista, E.G.E. 1973; Ritter, 2009
- L’agent double (1935, racconto); trad. L’agente doppio, Edizioni di Ar, Padova, 2002
- Béloukia (1936, romanzo)
- Doriot ou la vie d’un ouvrier français (1936, saggio)
- Avec Doriot (1937, saggio)
- Rêveuse Bourgeoisie (1937, romanzo); trad. Piccoli borghesi, Longanesi, 1969, Theoria, 2017
- Gilles (1939, romanzo censurato, la versione integrale uscirà nel 1942); trad. Sugar, 1961, Giometti & Antonello, 2016
- Ne plus attendre (1941, saggio); trad. it. a cura di Giuseppe Panella, Non si può più attendere, Firenze, Editrice Clinamen 2015.
- Notes pour comprendre le siècle (1941, saggio); trad. Appunti per comprendere il secolo, Arktos, 1988; Edizioni all’Insegna del Veltro, 2016, Note per comprendere il secolo, Aragno, 2018,
- L’homme à cheval (1943, romanzo); trad. L’uomo a cavallo, Il Sigillo, 1978; Guanda, 1980, Edizioni di Ar, Padova, 2002
- Les chiens de paille (1944, romanzo); trad. I cani di paglia, Edizioni all’insegna del Cavallo Alato, 1964, Guanda, 1982
- Le chef (1944, dramma); trad. Il capo, Settecolori, 1989
- Mémoires de Dirk Raspe (1944, romanzo incompiuto pubblicato nel 1966); trad. Memorie di Dirk Raspe, Sugar, 1968, SE, 1996
- Récit secret suivi de Journal 1944-1945 et d’Exorde (1961, memorie); trad. Racconto segreto, seguito da Diario 1944-1945, e da Esordio, Longanesi, 1965, SE, 1986
- Histoires déplaisantes (1963, raccolta postuma di novelle)
- Socialismo, Fascismo, Europa, a cura di Jean Mabire, Giovanni Volpe Editore, 1964
- Journal d’un délicat (1963, romanzo postumo); trad. Diario di un delicato, Edizioni all’Insegna del Veltro, 1987, SE, 1998
- Journal 1939-1945 (1992, memorie postume); Diario (1939-1945), Il Mulino, 1995
- Amarti non è stato un errore, lettere 1929-1944 (corrispondenza con Victoria Ocampo), Archinto, 2011
- Lettere aperte ai Surrealisti, Robin, 2016
Frasi e citazioni di Pierre Drieu La Rochelle
Sapremo chi siamo quando vedremo ciò che abbiamo fatto. (Pierre Drieu La Rochelle)
Stato civile
I miei amici e i miei nemici hanno sempre trovato qualcuno in me pronto a tradirmi.
[Mes amis et mes ennemis ont toujours trouvé quelqu’un en moi prêt à me trahir].
L’homme couvert de femmes, 1925Io non rinuncio a sognare la mia vita, ma pretendo anche di vivere i miei sogni.
Je ne renonce pas à rêver ma vie, mais je prétends aussi vivre mes rêves.
Quando l’amore si confonde con la pace, mi preparo a odiarlo.
Una donna in un letto deve essere grande come un continente.
[J’aime trop l’amour pour beaucoup apprécier l’amitié].Diario di un uomo tradito
Journal d’un homme trompé, 1934
Ci si difende come si può, il più delle volte come una bestia.
La fedeltà dura finché dura lo stupore.
Per non fare dei cornuti, bisogna trovare un partner che sia degno di non esserlo.
Doriot o La vita di un lavoratore francese
Doriot ou La vie d’un ouvrier français, 1936
I subdoli sono individui che non vi attaccano mai frontalmente.
La borghesia sognante
La rêveuse bourgeoisie, 1937
Fondare una famiglia significa rinunciare a tutti i piaceri della giovinezza.
I nonni sono i veri genitori dei bambini, sono gli infermieri del cuore.
L’uomo a cavallo
L’homme à cheval, 1943
Les Chiens de paille, 1944
Bisogna essere proprio brutti per non essere belli quando si fa l’amore.
L’estrema civiltà genera l’estrema barbarie.
La decadenza, sempre la decadenza… La vita è una perpetua decadenza sin dall’inizio.
[La décadence, toujours la décadence… La vie est une perpétuelle décadence depuis le début].
Lo chef
Le chef, 1944
Sapremo chi siamo quando vedremo ciò che abbiamo fatto.
Diario di un delicato
Sugli scrittori
Sur les écrivains, 1964
La pigrizia mi è sempre sembrata l’unico modo serio di godersi la vita.
L’uomo esiste solo nella lotta, l’uomo vive solo se rischia la morte.
La città non è la solitudine perché la città annienta tutto ciò che popola la solitudine. La città è il vuoto.
[La ville, ce n’est pas la solitude parce que la ville anéantit tout ce qui peuple la solitude. La ville c’est le vide].