SE”G”UENZ..E IN MOVIMENTO
Cronaca Regionale

SE”G”UENZ..E IN MOVIMENTO

IMG_3339-1Messina: La protesta degli studenti del Liceo “G. Seguenza” nei giorni “caldi” dell’occupazione.
di Corrado Speziale.
 IMG_3327-1Da ieri sera il liceo scientifico “G.Seguenza” non è più occupato.
IMG_3328-1E’ questa la notizia, anche se appare a dir poco banale sintetizzare ben dieci giorni e nove notti di intensa protesta, condotta con impegno e dedizione, nell’immagine di decine di ragazzi che, zaino e sacco a pelo in spalla, lasciavano l’istituto di via Sant’Agostino per rientrare nelle loro abitazioni.
Nei giorni cruciali dell’occupazione, alcuni studenti, facendosi portavoce della protesta, avevano aperto le porte a chi avrebbe potuto comprendere e raccontare il loro stato d’animo, la loro indignazione e le loro legittime aspettative.
 IMG_3329-1Osservando dall’esterno tutto sembrava semplice, ordinario, persino l’accesso all’istituto appariva come un’operazione scontata. E invece no.
Era sera, ed una grossa catena, che cingeva le colonne centrali del cancello principale, impediva a chiunque di oltrepassare la soglia del cortile. “Rischiamo che si intromettano all’interno della scuola estranei che potrebbero dare fastidio”, dice Sergio Pitrone, T-shirt estiva a dicembre inoltrato, primo eletto con 301 preferenze nella componente studentesca del Consiglio d’istituto.
Lo affianca Giovanni Cianciafara, che in virtù dei suoi 287 voti si è piazzato alle sue spalle.
Entrambi, responsabilmente fieri di rappresentare i 1.540 studenti del liceo, ed i 22 che costituivano il direttivo dell’occupazione, hanno fatto da guida all’interno di una struttura che agli occhi del visitatore non nascondeva tratti eccentrici, un po’ surreali.
Appena oltrepassato il portone d’ingresso, un ristretto gruppo di studenti sostava nel pianerottolo della prima scalinata intorno ad un tavolo, raccogliendo degli spiccioli come offerta solidale per affrontare qualche spesa corrente. IMG_3332-1
Una rudimentale tenda, fatta di fogli di giornale, disposti sulla porta a vetri che separa l’ingresso dal piano terra, proibiva ogni trasparenza tra l’atrio e l’interno dell’istituto.
IMG_3334-1Saltavano subito agli occhi altri fogli appesi alla vetrata della postazione dei collaboratori scolastici, ma in questo caso si trattava di un’approntata mega bacheca con affissi avvisi, verbali, programmi di attività, assieme al manifesto più importante: il “regolamento dell’occupazione”: un vero e proprio codice, un decalogo di norme da rispettare, dove si sanciva, tra l’altro, la non ammissione di “esterni”; il divieto all’introduzione di droghe e alcool; il rispetto dei ruoli di ciascuno; l’obbligo della raccolta differenziata dei rifiuti, della convivialità alla mensa, della partecipazione a corsi ed attività, nonché il divieto di accesso ai piani superiori (fatta eccezione per gli “addetti alla torre di controllo”!).
IMG_3340-1Le sanzioni, stabilite dal “plenum” del direttivo, variavano da quella pecuniaria (10 euro da destinare al fondo cassa), a quella pratica (obbligo di umili e faticosi lavori domestici). Sergio e Giovanni ci hanno fatto attraversare il corridoio tra banchi, sedie ed altre suppellettili che occupavano e rendevano abitate zone della scuola in tempi normali destinate al semplice passaggio. Dentro un’aula c’è stata offerta la possibilità di un tranquillo scambio di idee ed impressioni sull’azione di protesta contro il d.d.l. Gelmini culminata, il 1° dicembre, con l’occupazione, la prima tra gli istituti di Messina.
IMG_3342-1“Il Seguenza ha fatto da traino per le altre scuole, non a caso la Digos dice che siamo noi i promotori del movimento messinese”, affermano all’unisono, con ineffabile fierezza, i due leader del movimento, nei quali traspare un profondo rispetto e considerazione reciproca, quantunque si dichiarino uno di centrosinistra e l’altro vicino ai valori della destra, convinti assertori che la lotta “accomuni tutti, al di là dello schieramento politico, poiché – dicono –  la riforma non colpisce a seconda dell’appartenenza, ma riguarda tutti, indistintamente”. Sempre sul piano politico, Sergio e Giovanni, pur condividendo integralmente il manifesto del movimento di protesta studentesco, stilato dalla Federazione degli Studenti di Messina sui temi della riforma, stanno a qualche palmo di distanza dai suoi più accaniti sostenitori: “Sono troppo schierati, per questo non ci sentiamo legati a loro”, e sentendosi addosso la responsabilità morale – oltre quella, ovviamente, di carattere legale, stando sotto il controllo della Polizia  – di chi guida le azioni di protesta, ammettono: “Vogliamo far crescere accanto a noi persone pensanti capaci di sviluppare un’idea propria, piuttosto che individui disposti a pensarla solo come noi”. Sulla riforma Gelmini non hanno dubbi: ”Di essa non ci va bene proprio niente, in particolare i tagli per 8 miliardi con un debito di due miliardi da ripianare”. Tuttavia, salvaguarderebbero qualcosa che riguarda l’uso della lingua: ”Chi adesso frequenta la prima classe, alla maturità dovrà esporre una materia interamente in inglese. Ma la scuola non è affatto in condizione di fornire struttura e preparazione tali da garantire un simile impegno”. Fanno loro, quindi, tutte le istanze del “movimento”, tra cui “difendere l’istruzione pubblica”, prevedere “investimenti significativi”, “svecchiamento della didattica che ascolti le richieste e le esigenze degli studenti”, ma con assoluta libertà di pensarla diversamente su tutto il resto. Anche se sullo sfondo c’è, oggi più che mai, l’unanime malcontento dei giovani su tutto l’operato del Governo e del suo premier.
IMG_3343-1Poi, specchiandosi un po’ nel momento magico che ha sancito l’inizio della protesta, forniscono qualche dato di share che appartiene al loro mondo: “Su You tube abbiamo registrato 2.500 visualizzazioni del video di proclamazione della nostra occupazione”. A scuola, in questi giorni, in virtù di una programmazione all’interno di un cartellone che veniva rinnovato, per l’indomani, ogni notte a mezzanotte in punto, si sono svolte molteplici attività: teatro, musica, danza, scacchi, giornalismo, reading di poesia e narrativa, nonché ripasso delle materie scolastiche nelle ore mattutine. Pomeriggio il tempo è trascorso tra riunioni, dibattiti e trattazione di argomenti specifici da parte di esperti o anche semplici studenti. A seconda degli argomenti, gli studenti si sono avvalsi del contributo di un rapper, di un writer autore di graffiti, di un ricercatore universitario anch’egli in protesta all’Ateneo, e di un esperto in tossicologia che, ovviamente, ha “evangelizzato” i presenti in merito all’utilizzo di droghe ed alcool. Inoltre, non potevano certo mancare le visite di chi ha inteso parlare di politica, riferendosi ai quali Pitrone e Cianciafara, in linea con le loro idee pluraliste, hanno tenuto a specificare che hanno accettato solo “persone referenziate”, e non solo:IMG_3333-1 “Prima di ogni visita – hanno tenuto a precisare – la loro posizione è passata al vaglio del direttivo, al fine di poter garantire la par condicio, nel rispetto dell’idea di tutti”. I ragazzi hanno avuto anche qualche aiuto logistico: “qualcuno ci ha donato libri, ed un farmacista ci ha portato pastiglie per la gola, ghiaccio sintetico e cerotti”. Riguardo, invece, l’organizzazione per garantire la funzionalità interna, è stato costituito un servizio d’ordine, scelto rigorosamente al di fuori dei ventidue del direttivo. Un gruppo, poi, si è occupato di fornire i pasti caldi, ed un altro si è assunto il carico della pulizie, particolare non da poco, segno di reciproco aiuto e senso di responsabilità.  Un dato non trascurabile è che il “Seguenza”, grazie all’impegno ed alla perseveranza di chi ha creduto fino in fondo nella protesta, ha fatto registrare presenze giornaliere di tutto rispetto, con “passaggi”, nell’arco della giornata, anche di 1000 studenti.
A partire da oggi, quindi, tutti nuovamente sui libri, con un occhio puntato, martedì prossimo, verso la Capitale, dove alla Camera – apparendo scontata quella del Senato – il Governo Berlusconi cerca una nuova maggioranza per tirare avanti, dopo il duro dissenso interno che ha portato alla sfiducia verso l’Esecutivo. Camera che ha già approvato la tanto contestata legge che, secondo elementari regole di buon senso, non sarebbe stata neppure da sottoporre all’esame, poiché presentata da un Governo già in crisi, a maggioranza ridotta. Scuola, quindi, “agnello sacrificale”, di una classe politica egoista ed irresponsabile.
Tutti gli studenti, artefici, ed al tempo stesso testimoni di un grande impegno politico e civile, attendono, così, con ansia, il 14 dicembre, data del “giudizio” per il Governo, ma anche della “calendarizzazione” della riforma a palazzo Madama, dove una maggioranza scontata l’aveva già approvata una prima volta. In caso di dimissioni di Berlusconi la legge potrebbe essere affossata, altrimenti, l’unica speranza è che l’azione di protesta degli studenti faccia sortire qualche nuova modifica (intervenendo, però, solo sul testo emendato dall’altro ramo del Parlamento) necessaria a farla ritornare a Montecitorio, dove altre possibili lotte interne ne comprometterebbero inesorabilmente il cammino.

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11 Dicembre 2010

Autore:

admin


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