SENTENZE – Il Giudice riconosce che ci furono colpe sulle condotte che portarono alla morte di Ignazio Natoli
IERI IL TRIBUNALE ORDINARIO DI PATTI HA EMESSO LA SENTENZA (PENA SOSPESA) DOPO DIECI ANNI DAL TRAGICO FATTO.
a dieci anni dai fatti
Il Giudice di Patti, Dott. Edoardo Zantedeschi, ha pronunziato mediante lettura del dispositivo “la sentenza che condanna, l’imputato responsabile del reato ascritto e per effetto, concesse le attenuanti generiche, lo condanna alla pena di anni 1 e mesi 4 di reclusione, oltre al pagamento delle spese processuali”.
Dalla sentenze emerge anche la condanna “al risarcimento del danno patito dalle parti civili, da liquidarsi in separata sede, oltre al pagamento delle spese processuali” alle parti offese, la moglie e i figli , i genitori ed il fratello di Natoli Ignazio.
Riconosciuta anche la responsabilità civile dell’Hotel Club Calanovella Mare srl, – luogo dove Natoli stava lavorando – in persona del legale rappresentante pro tempore. Questa è stata condannata, in solido con l’imputato, al risarcimento del danno e al pagamento delle spese processuali in favore delle costituite parti civili.
Nella sentenza vengono dichiarate compensate le spese sopportate dal responsabile civile ENEL e di non doversi procedere in ordine ai restanti capi per essersi, i reati, estinti per prescrizione.
La Pena è stata sospesa, ed ora si dovrà attendere 90 giorni per leggere le motivazioni della sentenza.
Il fatto avvenne nell’estate del 2012 , il 22 giugno
La Procura pattese, nel febbraio del 2015 aveva già, nel quadro degli accertamenti, avviato il procedimento, per omicidio colposo, sulle responsabilità che portarono alla morte di Natoli folgorato mentre eseguiva alcuni lavori all’interno del villaggio Calanovella Mare.
Al tempo, dopo numerose indagini, complesse consulenze medico legali e perizie tecniche richieste e disposte dal Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Patti, la Dott.ssa Rosanna Casabona, chiese il rinvio a giudizio del Dr. Achille Ioppolo, il quale deve rispondere per omicidio colposo, con l’aggravante della violazione delle norme sulla prevenzione degli infortuni sul lavoro, per il quale la legge prevede una pena della reclusione da due a sette anni.
Una decisione, si lesse, nel comunicato emesso al tempo dalla moglie, Lara Cusmano, “che finalmente dà alla famiglia di Ignazio la speranza di poter avere quanto meno Giustizia sul tragico incidente accaduto”. I ventaglio delle ersponsabilità, oltre al delitto di omicidio colposo, spaziavano dall’avere omesso di inserire la valutazione attinente alla cabina elettrica nel documento di valutazione dei rischi riguardante la struttura alberghiera, di non avere sottoposto a regolare manutenzione tecnica la cabina elettrica non provvedendo ad effettuare la regolare pulizia della stessa al fine di proteggerla dagli agenti atmosferici. In quel comunicato, Lara Cusmano, veniva sottolineato che nel capo di imputazione “viene segnalato che il pavimento ed i quadri elettrici della cabina risultavano contenere residui di olio misti a polvere, le pareti ed il soffitto presentavano tracce di umidità e non vi erano idonee protezioni contro i contatti diretti degli interruttori installati alle pareti.” oltre una serie di punti critici relativi alla sicurezza.
Di fatto quella richiesta di rinvio a giudizio si articolava in ben 10 capi di imputazione.
All’epoca dei fatti Ignazio Natoli occupava la carica di Assessore al Comune di Piraino dell’Amministrazione del sindaco Dott.ssa Gina Maniaci e anche di consigliere del civico consesso ed, oltre ad essere una persona molto conosciuta in tutto il circondario per la sua attiva partecipazione nel sociale e per il suo costante impegno politico, era un bravissimo tecnico installatore di impianti elettrici.
Una sentenza , quella di ieri, attesa, e che nel tempo aveva sperato “di avere almeno giustizia” sempre pronta a difendere “Ignazio da qualunque infamia sul suo conto, riaccendendo il giusto ricordo nel cuore di tutte le persone che lo conoscevano bene per la sua professionalità, preparazione e infinita bontà”.
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