In perfetto stile Halloween, Ikea ha lanciato anche il classico “dolcetto o scherzetto”: su Facebook gli utenti possono indovinare gli oggetti nascosti sul set e vincerli.
L’idea dei “creativi” dell’Ikea serve per pubblicizzare l’apertura sino alle 23 del punto vendita di Singapore e fa la parodia di un classico del Cinema: Shining di Stanley Kubrick tratto dal romanzo di Stephen King.
Un bambino corre sul triciclo simile a quello del protagonista del film, il piccolo Danny, e attraversa i vari stand della nota produttrice di mobili con la luce bassa e malfunzionante.
Il commento sonoro è simile a quello del film e i più appassionati potranno notare anche la terrificante scritta rossa “redrug” parodia anche questa di quella della pellicola originale “redrum” (con la “m”) che letta al contrario significa “murder” omicidio, quello di cui si parla nel film.
La sopresa finale è riuscita: al posto delle due inquietanti gemelline in panni celesti ci sono i due genitori e il Danny by Ikea si scopre essere asiatico.
La sequenza citata è una delle più famose e innovative della Storia del Cinema (l’originale è qui).
Ad ogni visione mantiene la stessa carica di tensione. Danny mai inquadrato in volto fino alla scoperta dei due fantasmi delle gemelline, uccise anni prima nell’albergo, è ripreso dalla steadycam, una macchina da presa che grazie ad un sistema di contrappesi permette immagini stabili anche in situazioni di forte movimento.
Fu usata per la pellicola al massimo delle potenzialità del tempo dal suo stesso inventore Garreth Brown.
Del resto Kubrick era noto, oltre che per la sua bravura, per la sperimentazionie di ottiche e macchine sempre diverse.
Una parodia senz’altro brillante e riuscita quella di Ikea Singapore ma una domanda un po’ ci sorge spontanea anche se non potremmo mai avere risposta: cosa avrebbe pensato Kubrick?
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Un ricordo, per tutti, quando questo marchio svedese aprì il suo centro a Catania il manifesto era chiaro: “Siamo aperti a tutte le famiglie” è il titolo, accanto “Ikea Family”, sotto “Noi di Ikea la pensiamo proprio come voi: la famiglia è la cosa più importante”.
I due uomini che si tenevano affettuosamente per mano, uno ha la borsa gialla dell’azienda, come una coppia etero fece imbufalire l’allora ministro Giovanardi…
Fuori dal tempo – Lui – come chi crede che l’apertura di nuovi centri dell’Ikea crei disagio.
L’azienda dei mobili asseriva, anzi asserisce, di voler rendere “più comoda la vita di ogni persona, di ogni famiglia, di ogni coppia” e ci risce, lasciando spazio anche ai giovani designer, creando indotto, assicurando posti di lavoro.
Così è.


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