L’idea è di due amici di Canicattì che ne hanno brevettano sistema per confezionamento.
Già Eva Henger, tra le porno star più gettonate, l’aveva detto un paio di anni fa che il “cannolo” siciliano era il più buono del mondo. Ma non necessitava che ne divenisse testimonial, aggiungendo quell’ammiccante ” io me ne intendo” per affermare che il “cannolo siciliano” rimane certamente tra le delizie della gastronomia dolciaria isolana.
Infatti sul cannolo si sono scritti libri, c’è un’intera letteratura ed è entrato di diritto nel mondo di cinecittà e della fiction. Da anni fa bella mostra di se negli aeroporti di tutti il mondo grazie all’azienda Corollo.. e quest’anno è divenatto anche un “gelato”.
A Palermo ci sono laboratori specializzati solo nella preparazione delle scorze, mandate in tutto il mondo.
Le modalità di preparazione sono “segrete”, come rimane un mistero anche il giusto amalgama tra la ricotta e le varie essenze che la condiscono…. come anche il grado di umidità che la stessa ricotta deve mantenere perunon intaccare la fraganza delle scorze.
Ora arriva il cannolo siciliano espresso, un sistema per il confezionamento di uno dei dolci piu’ classici della gastronomia siciliana.
Grazie all’utilizzo degli elementi base che compongono il dolce, fusto, crema di ricotta, guarnizioni (tutti prodotti di filiera corta e di provenienza certificata dell’agro agrigentino), i due intraprendeti amici di Canicattì, con l’intervento di un sistema tecnologico brevettato, hanno reso possibile il confezionamento di un ‘vero cannolo siciliano espresso’, realizzabile in qualsiasi parte del mondo ci si trovi.
Anche così il famoso dolce di ricotta, che in Sicilia è un vero e proprio prodotto di culto, accrescerà la sua fama… anche mangiarlo a Piana degli Albanesi, oppure all pasticecria Alba, nel cuore di un’aristocratica Palermo non ha eguali
fonte Ansa.
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