Una terreno comunale, forse conteso da anni, ambito e certamente voluto da due confinanti ma che diventa prima “terra di nessuno” e poi assegnato e genera mostri…. Non raccontiamo qui la storia di una lite – tristissima – che poteva finire in tragedia, e non vogliamo essere buonisti per forza pensando che Francesco è ormai un “terminale”… ma riteniamo, nel giudizio di critica, che una buona amministrazione dovrebbe…
Dovrebbe…
quale buon pater di familias essere giudiziosa, comprender le necessità dei singoli, ma guardare alla vita sociale del paese ed al suo buon svolgersi, riparando se è il caso errori del passato, ma anche attingendo a quel che di buono è stato fatto.
E proprio sulla concessione di spazi pubblici comunali, tra l’altro per poche “lire” l’anno, fanno tesoro quelle decisioni salomoniche di Enzo Ioppolo.
Il fatto, imprevedibile e cruento, è avvenuto nel cuore del paese, nel centro storico sinagrese, un tempo pulsante di vita, umanità al pari di una grande famiglia allargata.
Lui tornava dall’ennesima seduta di chemio, ad attenderlo un colpo di bastone, improvviso, imprevedibile che l’ha fatto stramazzare a terra, quasi esanime. Quindi il ricovero d’urgenza in ospedale, e poi la denuncia che oltre la polizia oggi vede attivizzarsi anche i servizi sociali.
Da qualsiasi lato… la si guardi una brutta storia e pessime decisioni adottate, prima, senza tener conto del “dopo”.
Non scendiamo nel merito, sulla ragione o sul torto, sulla provocazione o sull’arbitrio, sui retroscena che scavano nel meandri di vissuti, di fronde che sconfinano, di parcheggi non rispetti.. ora speriamo nel buonsenso della civitas che faccia ritrovare, attraverso le decisioni pubbliche la serenità del quartiere e delle famiglie coinvolte.
Di certo per Francesco, ad un passo dei sessantanni, lunedì la paura della morte ha assunto anche altri colori.