Per ritrovare un’armonia, in questa buia e tragica fase della storia, è dal piccolo che bisogna partire, dal singolo in rete con una miriade di singoli, stretto con i suoi simili in una “social catena”. E’ questa la risorsa che si è realizzata a piccole tappe dalla primavera scorsa, quando le associazioni “Il filo della memoria” di Librizzi, “La clessidra” e “La voce delle donne”di San Piero Patti, Il CESV di Messina, la Caritas diocesana e Il Paese Invisbile” di Patti hanno dato il via al progetto “Costruire l’accoglienza”, la cui ultima tappa è “Un corredino salva la vita”, che coinvolge tante donne del laboratorio di ricamo di Librizzi e quanti hanno il desiderio di rendere più lieta una nascita che ha alle spalle un viaggio della speranza.
Questo gesto può far splendere un raggio di sole per chi, migrando su un barcone, teme di vedere spezzate le vele, infranti i sogni, negata la vita.
Per chi nascerà salvatosi dal naufragio c’è un corredino di benvenuto al mondo, che le volontarie del laboratorio di ricamo dell’associazione “Il filo della memoria” prepareranno anche con la lana e i contributi che tutti possono donare. E’ la forza della rete reale; parafrasando Dante ut nobis mundus sit patria, ne piscibus cibus fiamus (perché per noi il mondo sia patria, perché non diventiamo cibo per i pesci).
Se le acque marine avessero voce direbbero “Rimetteteci sopra la barca, scacciateci da uomini, /non siamo bagagli da spedire e tu nord non sei degno di te stesso. /La nostra terra inghiottita non esiste sotto i piedi, /nostra patria è una barca, un guscio aperto. /Potete respingere, non riportare indietro, /è cenere dispersa la partenza, noi siamo solo andata”.
A questo grido di dolore, di gioia un dono risponde, per una vita che nasce, a cui un dolce benvenuto va dato.
Maria Lucia Lo Presti
Riferimenti: www.ilfilodellamemorialibrizzi.it; ilfilodellamemoria2012@gmail.com