« Oggi come ieri le mafie sono forti, inquinano la vita democratica e fanno affari perché oggi come ieri colludono con settori dell’economia, del mondo delle professioni, delle Istituzioni e della politica.
E oggi come ieri c’è chi è schierato in prima linea con le parole e con i fatti per recidere questo nodo e chi invece preferisce defilarsi, minimizzare o, peggio ancora, coltivare inconfessabili alleanze con le organizzazioni criminali. Oggi, però, a tutti noi è chiesto un supplemento di rigore e di coraggio perché siamo in qualche misura degni della preziosa ereditàlasciataci da uomini come Beppe Montana». Lo ha dichiarato l’eurodeputato dell’IdV Sonia Alfano ricordando la figura di Beppe Moantana, commissario della Squadra Mobile di Palermo assassinato il 28 luglio 1985 a Porticello, a pochi chilometri da Palermo. Montana fu avvicinato da due killer che gli spararono quattro colpi di calibro 38. A Montana, che lavorò anche al fianco del giudice Rocco Chinnici, si devono importanti colpi messi a segno contro i boss catanesi e le cosche palermitane.
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