SPACCIO DAVANTI LE SCUOLE – Arresti a Patti e Gioiosa Marea
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SPACCIO DAVANTI LE SCUOLE – Arresti a Patti e Gioiosa Marea

Spaccio di stupefacenti nei luoghi della movida di Patti e Gioiosa Marea ma anche all’esterno di alcuni istituti scolastici pattesi

In esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Gip del tribunale di Messina, su richiesta della Procura della Repubblica di Messina, stamane i carabinieri della Compagnia di Patti hanno arrestato i pattesi Alessandro D’Amico, 25 anni e Rosario Lo Presti, 22 anni, applicando altresì la misura dell’obbligo di dimora al 20enne pattese Agostino Antonio Sangiorgio, tutti gravemente indiziati del reato di traffico e detenzione illeciti di sostanze stupefacenti in concorso tra loro.

I provvedimenti restrittivi eseguiti oggi sono scaturiti dall’attività di indagine sviluppata dalla Sezione Operativa della Compagnia di Patti, al comando del tenente Rocco Romeo, nell’ambito della quale era stata scoperta una fitta rete di spaccio di sostanze stupefacenti, costituita da ragazzi, alcuni dei quali appena maggiorenni, che cedevano marijuana e cocaina ad altrettanti giovanissimi acquirenti, talvolta minorenni, non solo nei luoghi della movida dei comuni di Patti e Gioiosa Marea ma anche, fatto ancora più grave ed inquietante, all’esterno di alcuni istituti scolastici pattesi.

Lo Presti e D’Amico erano stati sottoposti agli arresti domiciliari nell’ambito dell’operazione “Piramide”, condotta lo scorso 10 dicembre dai carabinieri della Compagnia di Patti, che avevano eseguito due ordinanze applicative di misure cautelari a carico di 10 soggetti, indiziati di traffico e detenzione illeciti di sostanze stupefacenti e, in una specifica circostanza, anche di estorsione mentre Sangiorgi era stato sottoposto alla misura cautelare dell’obbligo di dimora. Poiché parte delle condotte illecite emerse nelle indagini erano state commesse a Messina, il Gip di Patti ha trasmesso per competenza gli atti all’Ufficio Gip del capoluogo peloritano, competente per il reato di acquisto di cocaina per la successiva cessione, contestato ai citati indagati e commesso proprio a Messina.

In particolare, nel corso delle indagini, i carabinieri della Sezione Operativa di Patti avevano accertato che il 3 maggio scorso Lo Presti e D’Amico, insieme ad un terzo ragazzo, all’epoca dei fatti minorenne, si erano recati a Messina per approvvigionarsi di stupefacente.

La giornata prescelta era ritenuta propizia perché gli indagati, a causa dell’intensa pioggia, ritenevano meno probabile un eventuale controllo da parte delle forze dell’ordine.

Durante il viaggio, dalle intercettazioni ambientali, i tre giovani discutevano chiaramente, esprimendo le proprie considerazioni sul peso e sul prezzo del prodotto. Nel tardo pomeriggio, giunti a Messina nel rione Camaro, dopo essersi accertati che in quel momento non vi fossero forze dell’ordine in zona, i tre hanno portato a termine il loro rifornimento di cocaina e, durante il tragitto di ritorno, temendo un controllo, decidevano di uscire dall’autostrada a Falcone poiché, a causa della pioggia insistente, ritenevano improbabile un controllo da parte dei carabinieri.

I militari dell’Arma li hanno tuttavia controllati all’ingresso di Patti ma gli indagati riuscivano ad eludere il controllo poiché, come emerso successivamente dall’intercettazione di dialoghi concitati, il Lo Presti aveva ingerito “due palle tante”, lasciando intendere chiaramente due ovuli di cocaina.

E ancora, il 30 maggio successivo, i carabinieri hanno sottoposto a controllo il D’Amico, sempre in compagnia del soggetto allora minorenne, rinvenendo, addosso agli stessi due involucri, uno contenente cocaina e l’altro marijuana, che lo stesso minore, poco prima, insieme al Lo Presti, come emerso dalle intercettazioni, aveva acquistato sempre a Messina nel rione Camaro.

In quella circostanza gli investigatori dell’Arma hanno appurato che, per eludere gli eventuali controlli delle forze dell’ordine, lo stupefacente era stato trasportato a Patti mediante una staffetta effettuata con due diverse autovetture e con la partecipazione del Sangiorgio. Alla luce delle evidenze investigative raccolte, quindi, l’Autorità Giudiziaria messinese ha emesso l’odierno provvedimento cautelare, disponendo la custodia cautelare in carcere per D’Amico e Lo Presti e l’obbligo di soggiorno nel comune di residenza per Sangiorgio.

20 Dicembre 2019

Autore:

redazione


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