Più di quattro decadi sono passate da quel fatidico giorno, e l’immagine del Che non accenna ad appannarsi, non si spegne, anzi si ingrandisce ed i fatti lo dimostrano.
“Ricordare il sacrificio di Rosario Livatino proprio nei giorni in cui gli attacchi e le aggressioni del governo e del Presidente del Consiglio ai giudici si fanno sempre più violenti, è particolarmente doloroso ed altrettanto importante.
Domani, 21 luglio ricorre il 32° anniversario dell’uccisione da parte della mafia del funzionario di Polizia Boris Giuliano. Brillante, intuitivo, con il coraggio della paura. Voleva pagare un caffè, pagò tutto.