È in quelle voragini dell’Istria che fra il 1943 e il 1947 sono gettati, vivi e morti, quasi diecimila italiani, fascisti, collaborazionisti, preti, bambini, donne, lavoratori, socialisti… perchè italiani
Cronaca, Cronaca Regionale, Fotonotizie, In evidenza
GIORNO DEL RICORDO – In viaggio con il collega Enzo Caputo
Per loro bastava una soffiata, la “Corriera della morte”, un rotolo di filo spinato per legarli l’uno all’altro, un colpo alla nuca a quello più vicino al cratere che, precipitando, si tirava dietro gli altri e un cane nero da buttare vivo sui cadaveri per esorcizzare gli spiriti di quelle uccisioni.”