Taormina ARTE – omaggio a Eduardo De Filippo
Cronaca Regionale

Taormina ARTE – omaggio a Eduardo De Filippo

“Fare teatro sul serio significa sacrificare una vita. Sono cresciuti i figli ed io non me ne sono accorto.

Meno male che mio figlio è  cresciuto bene. Questo è il dono più grosso, più importante che ho avuto dalla natura. Senza mio figlio, forse, io me ne sarei andato all’altro mondo tanti anni fa. Io devo a lui il resto della mia vita.

E’ venuto dalla gavetta, dal niente, sotto il gelo delle mie abitudini teatrali”.

Padre_Cicogna_manifestoCosì Eduardo De Filippo la sera del 15 settembre 1984, a qualche mese dalla sua morte,  si rivolgeva al pubblico dl teatro antico di Taormina (che deve diventare, disse  “il trono dell’arte”) e al figlio Luca,  lasciando una sorta di testamento sprituale al mondo del teatro.

E Taormina oggi (8 luglio)  rende omaggio al monumento del teatro italiano con “Padre Cicogna”, poemetto scritto nel 1969, un canovaccio trasformato
dal figlio Luca in filo conduttore di un racconto sinfonico per quattro voci, voce recitante e orchestra. L’ensemble è quello formato dai migliori allievi del Conservatorio “ Corelli” di Messina  diretta dal premio Oscar Nicola Piovani in una serata dalle tante sfaccettature che animerà questo “Galà” in onore del maestro.

Un’opportunità importante ed unica di esibirsi con una guida così alta. In scena il soprano Susanna Rigacci; il mezzosoprano Susy Sebastiano; il tenore,Pino Ingrosso; il basso, Mauro Utzeri; Alessio Mancini, flauto dolce; Ivan Gambini, batteria; Sonia Maurer, mandolino; Nando Di Modugno, chitarre.

“Sono felice di ritornare ad esibirmi al Teatro Antico dove mio padre fece l’ultima sua apparizione ufficiale in pubblico” ha detto Luca De Filippo.

“Si racconterà in scena della storia – ha aggiunto – di un sacerdote condannato senza neanche un processo”. Il tema della presunta indissolubilità dei legami, del rifiuto da parte delle istituzioni, laiche o religiose che siano, di accettare il cambiamento nella storia personale di un individuo, domina la prima parte del poemetto. Padre Cicogna nel momento in cui deciderà di lasciare l’abito sacerdotale, per cercare di scongiurare la maledizione divina che hanno evocato su di lui le gerarchie ecclesiastiche a cui si è rivolto in cerca d’aiuto, fa un voto: promette di mettere al mondo, con la donna che ama, tre bambini maschi, Gaspare, Melchiorre e Baldassarre. Ma la storia avrà un epilogo iperbolico, imprevisto, molto duro. 

Il prossimo appuntamento di Taormina Arte Teatro, il 15 luglio al Teatro Antico, è  “Vade retro” , una  lezione del professore-attore Vittorio Sgarbi sul tema dell’omosessualità ripercorsa attraverso l’arte di Caravaggio, la visione pasoliniana e le immagini taorminesi di Von Gloeden, icona del movimento gay mondiale.

7 Luglio 2011

Autore:

admin


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