Dal debutto al Teatro Arcobaleno di Roma a fine marzo con la messa inscena dei Cavalieri di Aristofane alla ripresa, in questi giorni, di Cistellaria di Plauto al Teatro Biondo di Palermo con gli allievi della Scuola del Teatro
Cinzia Maccagnano, sorprende, movimenta la scena, rendendola sempre terreno fertile di nuove evoluzioni espressive.
Soprattutto l’artista rinnova la drammaturgia antica in modo eccezionale.
La Maccagnano conosce molto bene anche le minuzie del teatro classico sia come attrice che come art director e le sue regie confermano la ri-elaborazione e la padronanza di concetti e strutture che vibrano con tutta la loro dirompenza da ben 2500 anni.
Il lavoro svolto con gli allievi del Teatro Biondo di Palermo sulla Cistellaria di Plauto,[ ndr ha debuttato l’anno scorso al Plautus Festival di Sarsina] è il risvolto positivo di una laboratorio che si spinge oltre le necessità didattiche.
Una vera esplosione di scene esilaranti, di rimbalzi ritmici tra parola e movimento per cui lo spazio scenico diventa magnetico. Particolare menzione per Luna Marongiu che interpretando più ruoli ha creato con gli allievi una straordinaria sinergia, dando alla scena quell’allure artistica che le è propria.
La Maccagnano stessa, a fine spettacolo, ricoperta di applausi fragorosi insieme a tutti i giovani attori, ha spiegato il valore della commedia plautina e le maschere contenute, in una efficace operazione di avvicinamento del pubblico al mondo antico (molti Istituti Superiori di Palermo).
dal 9 all’11 aprile
Con lei anche Luna Marongiu e gli allievi della “Scuola di recitazione e professioni della scena” Lavinia Coniglio, Viviana Francesca Costanza, Antonella Galati, Giuseppina Perrotta, Riccardo Romeo, Riccardo Sangiorgi; traduzione di Filippo Amoroso.