Teatro Pinelli addio! –  Imponente blitz delle forze dell’ordine a Messina stamani
Cronaca Regionale

Teatro Pinelli addio! – Imponente blitz delle forze dell’ordine a Messina stamani

 

DSCF9135DSCF9140Un’imponente azione di Polizia e Carabinieri, accompagnati dai Vigili del fuoco e coadiuvati per il traffico dai Vigili urbani, ha posto fine all’occupazione del teatro “Pinelli”, ossia del Teatro in Fiera così ribattezzato dal giorno dell’occupazione, il 15 dicembre scorso.

IMG_8040Si è trattato dell’esecuzione di un decreto di sequestro preventivo disposto dal G.I.P. dott.ssa Daniela Urbani, su richiesta del P.M. Diego Capece, pervenutale il 30 gennaio.

IMG_8042IMG_8045Il procedimento penale era stato aperto a carico di dieci giovani occupanti, per i reati di  cui agli artt. 110, 633, 639 bis c.p. e 110 e  681 c.p. in relazione all’Art. 80 TULPS, “con condotta permanente”, dalla data dell’occupazione.

Intanto occorre mettere un doveroso paletto: a memoria d’uomo, mai Messina ha così avuto tanto entusiasmo per qualcosa che appare come un “abuso” perpetrato da alcuni giovani cittadini, che ha restituito alla città un bene lasciato perdere dalle istituzioni per ben 17 anni. E mai a Messina, in appena 2 mesi, quantunque in condizioni logistiche difficili, si erano tenuti così tanti spettacoli gratuiti e svolti così tanti dibattiti.

IMG_8053IMG_8062Ma qual è la ricetta vincente di tutto questo? C’è un fattore, che ormai è sulla bocca di tutti, ma di cui solo in pochi ne conoscono il vero, autentico significato, che in questo caso chiunque ha potuto toccare con mano: il bene comune. E siamo nel caso in cui il “bene comune” contrasta maledettamente con la legge formale, che poi è quella che ci governa.

L’esperienza del “Pinelli” nasce sulla scia di altri teatri italiani occupati, primo fra tutti il “Valle” di Roma, il più antico della Capitale, dove proprio lì stamattina, mentre la Fiera di Messina sembrava il set di “Apocalypse now”, c’era qualcuno che aveva affisso un cartello: “Stiamo lavorando per voi”. Si tratta della Commissione Rodotà, composta da studiosi del diritto, alla ricerca del “valore costituente” proprio del bene comune che la legge non riconosce, al di là di quello pubblico e di quello privato. Queste cose le ha spiegate proprio qui a Messina, in quell’ambito “illegalmente occupato”, Ugo Mattei, componente di quella Commissione, professore ordinario a Torino e negli Stati Uniti, che ha difeso dinnanzi alla Corte Costituzionale la causa referendaria dell’acqua “bene comune” che, come si sa, dalle urne è “sgorgata” vincente.

IMG_8064IMG_8067IMG_8074La gente di Messina tutto ciò lo sa o comincia a saperlo, perché questi giovani che passeranno alla storia come “i ragazzi del Pinelli”, questi valori glieli ha fatti comprendere ed apprezzare.

IMG_8077IMG_8080Ne è la riprova il sentimento comune di tutta la stampa e le persone che stamattina,  dopo un velocissimo tam tam cittadino, appresa la notizia, si sono recati accanto alla Fiera, per indagare, testimoniare, raccontare ed esprimere solidarietà a coloro i quali da due mesi alloggiavano dentro la struttura che, seppur in maniera parziale, avevano reso fruibile dopo così tanti anni trascorsi nell’incuria e nell’abbandono.

IMG_8083IMG_8089Stamattina, il senso comune della gente era quello che si prova quando si va in soccorso di qualcuno che sta a cuore e che non si vuol lasciare in balia di un destino incerto.

Il colpo d’occhio sulla via Libertà, accanto alla fiera, era incredibile:  varie decine di poliziotti e carabinieri presidiavano l’ingresso del teatro e l’intero perimetro della cittadella fieristica; 6 grossi mezzi della Polizia con i lampeggianti accesi stazionavano sui binari del tram, bloccandone il percorso, con il vigili urbani che facevano da “tappo”; all’interno dell’area altri carabinieri e vigili del fuoco controllavano le operazioni, e perfino un elicottero sorvolava la zona.

IMG_8092IMG_810025 agenti della Digos o giù di lì, hanno fatto, invece, irruzione all’interno, nella zona del palco e dei camerini del teatro dove alloggiavano gli occupanti che avevano trascorso lì la notte, 6 per l’esattezza.

Man mano che il tempo passava aumentava la tensione e lo stress tra chi li attendeva fuori, poiché non era concesso l’accesso alla stampa e niente era dato sapere di ciò che stava accadendo, fino a quando gli occupanti, ad uno ad uno, nell’arco di due ore, con il verbale di notifica in mano, portando con sé i loro effetti personali, hanno potuto abbracciare i loro amici.

IMG_8106IMG_8111IMG_8116Non si è verificato nessun danno e nessun contatto fisico, per fortuna. Felix, Antonio, Enrico, Afra e gli altri, sono usciti senza dir nulla, volevano essere lasciati in pace dopo un simile risveglio.

Intorno alle 11.00, scatta un flash mob lungo la via Libertà da parte di tutti coloro che in quel teatro occupato c’erano stati e nonostante tutto ci credono ancora. Il gesto subito dopo assume le sembianze di un “attraversamento” continuo sulle strisce in ambo i sensi come le proteste che si fanno in America.

IMG_8121IMG_8122La via Libertà viene così definitivamente bloccata. Il tutto diventa manifestazione. “Vogliamo cultura, ci danno Polizia, è questa la loro democrazia” gridavano i “passeggiatori” in strada. Ma è un altro lo slogan che deve far riflettere da qui in avanti: “Una sola presenza è illegale, quella dell’Autorità portuale”.

DSCF9161DSCF9151Anche se il “Pinelli” è stato posto sotto sequestro, non può venir meno il fatto che la sua storia si sia radicata in un’idea collettiva.

A conti fatti, questo, piuttosto che un “addio” sembra proprio un “arrivederci”.

Corrado Speziale

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14 Febbraio 2013

Autore:

admin


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