Prima a Capo d’Orlando, poi Brolo è stato un successo il lavoro di Matteo Tarasco. Ora in giro per l’Italia anche alla ricerca di spazi alternativi
Grande interpretazione di una splendida Antonella Nieri e di un ottimo Salvatore Rancatore nel lavoro di Rocco D’Onghia che per la regia di Matteo Tarasco è stato “visto” anche a Brolo (le foto di Luca Scaffidi sono appunto scattate a Brolo).
Il lavoro, la biografia di Frida Khalo, la celebre pittrice messicana tanto passionale ed attaccata alla propria vita estrema quanto sfortunata e perseguitata da incidenti che le procurarono sofferenze irreparabili di natura psicologica ma soprattutto fisica, non certo facile e complesso, è stato un successo.
Lo spettacolo è di forte connotazione emozionale e glio attori in scena sono stati all’altezza delle aspettative e dell’impegno.
Nella lettura di D’Onghia, Frida rappresenta la esemplificazione umanizzata dell’unità di misura del dolore che porterà uno studioso ed accanito, come il dottore che ne studia i comportamenti, ad addentrarsi nei meandri della conoscenza psichiatrica alla ricerca della definizione della soglia di sopportazione della sofferenza fisica, e Antonella Nieri ha dato una prova di talento ben entrando nel ruolo di Frida.
La rappresentazione teatrale si avvale delle intuzioni scenografiche di Andrea Salomon, che ha curato anche le luci. Per i costumi ottimo il lavoro di Chiara Aversano.
Tra i nomi del cartellone anche quello di Luca Gaeta, l’aiuto regista; Plinia Capace, l’assistente di scenografia e Carola Valente, l’attrezzista.
Ed ancora: Katia Caliò, trucco di scena; Fino La Leggia assistente di produzione; la sartoria è affidata a “il giardino delle fate” di Magda Bellia; ed infine Giusy Ricciardo è la consulente amministrativa mentre la fonica è affidata ad Arkadiaservice.