Dopo il violento botta e risposta tra l’Assessore regionale alla Cultura Daniele Tranchida e il Sindaco di Messina Giuseppe Buzzanca, sono il componenti del Cda del Vittorio Emanuele uscire per l’ennesima volta allo scoperto per aggiornare i messinesi, sul futuro che attende il principale, e forse unico, luogo di sfogo culturale della città. Sicuramente non si fanno pindarici, si ha la piena consapevolezza che la battaglia che si prospetta è davvero difficile.
La tattica dei componenti del CDA sembra quella di voler fare dei piccoli passi un po’ alla volta per garantire il regolare svolgimento della stagione “ in settimana abbiamo avuto un incontro con il Sindaco Buzzanca – ha spiegato il consigliere Francesco Rizzo del Cda – il Comune e la Provincia sembrano intenzionate a volersi sobbarcare l’onere di 80 per tutte le repliche dello spettacolo “Il Bandito Giuliano”, che andrà in scena da giorno 6 fino al 10 giugno, comunque dubito che si saprà qualcosa di definitivo prima della riunione del 5 giugno”.
Uscendo dal particolare della singola opera il consigliere Rizzo si focalizza sulla generalità della situazione, vantando la parsimonia del CDA del Vittorio Emanuele “ ormai è noto che il taglio deciso dalla Regione ammonta al 32 % cioè a circa 2,2 milioni di euro.
Invece all’inizio della stagione – ha continuato Rizzo – noi avevamo contemplato un budget prevedendo un taglio del 5%. Attualmente non è da escludere che il taglio deciso diminuisca di almeno 10 punti percentuali.
Comunque mi piace ricordare come il Consiglio d’Amministrazione abbia già da tempo una politica improntata al risparmio con il Presidente e il consigliere Ricevuto che non ricevono compenso come anche il Direttore Generale, facendo risparmiare all’ente la bellezza di 300 mila euro”.
Per il componente del Cda del Vittorio Emanuele risulta davvero incomprensibile la decisione dell’Assessore Tranchida, anch’egli messinese, che penalizza fortemente un ente così virtuoso al contrario di altri teatri siciliani “mi sembra paradossale che in altri enti teatrali siciliani, vedi il Bellini di Catania, vadano in scena spettacoli come il Lago dei Cigni di Tchacovsky.
Un tale atteggiamento lo posso ricondurre solo all’ennesimo attacco perpetrato dal Governo Lombardo verso la città di Messina o forse nei mesi scorsi nel messinese sono state fatte troppe iniziative, vedi il Circuito del Mito, per cui è arrivato il momento di rimettere le cose il pari”.
Contro i tagli al Vittorio Emanuele sono state fatte molte manifestazioni come il concerto della banda teatrale nello spiazzale al di fuori del teatro e una raccolte firme, nonostante ciò al Consiglio d’amministrazione dell’ente non sono state risparmiate critiche, in particolare da Sinistra e Libertà “io faccio politica all’interno del Cda?
Non mi vergogno e mai mi vergognerò di avere come riferimenti culturali Evola, Pound o Mishima, ma questi attacchi sono assolutamente pretestuosi. Una cosa è chiara – rincara la dose Rizzo – il Teatro è sotto assedio ma qui non si capisce bene chi siano gli assediati e gli assedianti. Io non accetterò mai – conclude Rizzo – che si speculi sulla cultura di una Città e il lavoratori del settore.
Alle accuse ricordo che questo Cda ha fatto fruttare all’ente un milione di euro di fatturato oltre il 200 % d’incremento sugli abbonamenti”.
Antonio Macauda